Treviso, il giudice riapre lo stadio ai tifosi "espulsi" per violenza

In 58 dovevano stare lontani dal calcio per un anno. Ma il tribunale archivia tutto

Treviso, il giudice riapre lo stadio ai tifosi "espulsi" per violenza

Treviso - Metà aprile di quest’anno, derby Verona-Treviso, un gruppo di scalmanati tifosi biancocelesti sale su un pullman, rigorosamente scortato dalla polizia, e si dirige verso lo stadio Bentegodi. Infischiandosene allegramente degli agenti che li circondano, i 58 ultrà ci danno dentro e, quale aperitivo vivace di una partita che si trasformerà in un soporifero 0-0, pensano bene di lanciare petardi e fumogeni lungo il tragitto.

I fuochi artificiali, conditi dai soliti cori poco amichevoli nei confronti delle forze dell’ordine, finiscono sulle macchine parcheggiate e a pochi metri da un parco dove un gruppo di bambini sta giocando. Gli agenti sono pazienti e ingoiano di tutto, ma visto questo comportamento costringono il pullman a fare dietrofront e i tifosi a riprendere il treno verso Treviso. Il giudice leggerà il rapporto e, a stretto giro di posta, spedirà a ciascuno di questi personaggi un bel Daspo, sigla che sta per divieto di assistere a manifestazioni sportive, della durata di un anno tondo tondo.

Letto nella filigrana di quel che è accaduto in questi giorni di delirio e di guerriglia urbana, questo provvedimento pare anche troppo leggero. E invece, con un tempismo invidiabile, dal tribunale trevigiano giunge una revoca del provvedimento restrittivo che ha il sapore di una beffa per tutti coloro che invocano il pugno di ferro contro questi teppisti. Macché, un petardo, un fumogeno, che vuoi che sia, in fondo sono bravi ragazzi, non possiamo togliere loro il giocattolino della curva. Pronti, via, la prossima giornata potranno tornare a incitare, si fa per dire, la propria squadra allo stadio Tenni. È solo per colpa di quei colleghi che domenica hanno seminato il panico in tutta Italia, se domenica non potranno assistere a Treviso-Brescia. Vabbè, fatto trenta, possono benissimo fare trentuno e aspettare un turno per lo stop ai campionati decretato a furor di popolo dalla Figc: poi, domenica prossima, ci saranno anche loro, di nuovo, a sostenere la propria squadra e a gridare cosa pensano della polizia italiana.

Codici alla mano, non c’è nulla di irregolare. In seguito alle intemperanze di Verona, la magistratura trevigiana aprì un procedimento nei confronti dei 58 tifosi contro cui era stato emesso il Daspo. Nelle scorse settimane, il processo a carico degli ultrà si è concluso con l’archiviazione. In pratica, le intemperanze a bordo del pullman e i lanci di fumogeni sono stati derubricati a gita di buontemponi.

E per questo l’avvocato Giovanni Adami ha presentato istanza di revoca dei provvedimenti restrittivi; istanza che il giudice non poteva non accogliere, aprendo così di nuovo le porte degli stadi agli ultrà riabilitati.

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