Tutto chiuso per neve Ma l’Italia ora si ribella

Trenitalia: rimborsi per i disservizi. Ma la Liguria denuncia la società e il Piemonte annuncia sanzioni. Testimonianza: "Noi abbandonati a congelare sul treno"

Tutto chiuso per neve Ma l’Italia ora si ribella

Neve, uguale, disagi a non finire e polemiche. Tante e incrociate. Al terzo giorno di maltempo e dopo l’incubo notturno dei due treni bloccati nella campagna di Forlì, fioccano le accuse e le denunce. Molti vogliono la testa dell’Ad Mario Moretti. La Commissione Lavori pubblici del Senato lo convoca per avere spiegazioni sul blocco dei convogli, l’Ivd vuole saperne di più sui disagi da «terzo mondo» provocati ai viaggiatori, la Regione Liguria denuncia le Fs per non esser state capaci di gestire una «preannunciata» emergenza, La Regione Piemonte annuncia sanzioni contro le Ferrovie. Si diversifica il presidente della Toscana Enrico Rossi. Lui se la prende con l’Enel perché ha lasciato migliaia di cittadini senza corrente elettrica, 7500 solo in provincia di Siena ancora al buio.

C’è anche chi tenta di sfilarsi da altre eventuali prossime accuse visto che il freddo polare non mollerà neppure domani e sabato. Sono i sindaci, che per precauzione chiudono le scuole e offrono due giorni di ferie a studenti e insegnanti. A Roma la scelta è stata più criptica. Le scuole sono aperte, anzi chiuse. il sindaco Alemanno comunica: «Venerdì e sabato, in previsione di avverse previsioni meteorologiche, le scuole romane di ogni ordine e grado sospenderanno le attività didattiche. Gli istituti resteranno aperti, ma le famiglie sono invitate a non portare i figli a scuola». Chiaro? Più lineari i primi cittadini di Siena, Arezzo, Frosinone e Bologna che hanno tagliato la testa al toro: si sta tutti a casa. Per precauzione, per la neve che verrà. In effetti buona parte del centro-nord è ancora sotto la morsa del freddo siberiano: Milano si è svegliata sotto una coltre di neve, a Torino ormai i fiocchi cadono ininterrotti da 6 giorni. A Bologna il manto bianco ha raggiunto il mezzo metro. Anche la Ferrari si è dovuta arrendere: oggi è saltata la presentazione della nuova monoposto di Formula 1.

Perfino l’Airc ha sospeso in molte regioni la vendita benefica delle arance prevista per sabato per evitare magri incassi per mancanza di acquirenti. Del resto i disagi non accennano a diminuire tanto che nella notte sono stati contati 1800 interventi dei vigili del fuoco in tutta la Penisola. Per fortuna non c’è stato il blocco degli automobilisti in autostrada, come accadde nel dicembre del 2010. Niente cedimenti, ma solo code, tamponamenti (uno maxi sulla tangenziale di a Milano) e rallentamenti grazie anche alla decisione di vietare su ampi tratti il transito dei mezzi pesanti. Sono andati peggio gli aeroporti con voli molti cancellati a Linate e la chiusura di quello di Bologna. Insomma, mezza Italia è ancora in tilt ma sono stati i treni a fare la solita figuraccia da terzo mondo. Quelli bloccati nella notte scorsa, diretti a Milano- Pescara e Milano- Ancona, sono ripartiti con dieci ore di ritardo.

Ma anche ieri la situazione generale è stata ancora pesantissima. Sono stati soppressi oltre 200 treni, 150 solo in Piemonte. Ritardi di oltre tre ore per la linea Torino-Milano. Cancellazioni a Bologna e attese tra i 50 e i 100 minuti. Da segnalare un intermezzo da brivido per i passeggeri del Frecciarossa 9505 Milano-Napoli che sono stati trasferiti su un altro treno ad Alta Velocità. Ma il trasbordo, durato circa un'ora e mezza, è stato effettuato in linea, cioè lungo i binari e non in una stazione. Ma le ferrovie dicono che è tutto in regola, si può fare... Disagi ancora in Liguria dove la regione ha denunciato Rfi e Trenitalia alla Procura della Repubblica di Genova per i disservizi del trasporto ferroviario e i disagi che gli utenti hanno subito mercoledì. Supporto anche dal Codacons, che ha annunciato «un esposto alla Procura e al Ministero dei Trasporti, chiedendo di verificare i fatti e le cause che hanno determinato i forti ritardi nei soccorsi».

Trenitalia incassa le accuse e tenta di arginare il disastro con un premio di consolazione. Garantisce il rimborso integrale del biglietto per chi rinuncia a partire e il pagamento dell’indennità di ritardo per chi è giunto a destinazione con oltre 60 minuti.

In più tutti i passeggeri arrivati a destino con ritardi maggiori di 4 ore avranno diritto ad un indennizzo pari al 100% del prezzo del biglietto. Nessuno invece pagherà i danni subiti alle aziende Nord che hanno perso circa 140 milioni di euro mentre il settore agricolo conta 10 milioni di danni.

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