"Mio marito lavora in Rai". La scoperta di Striscia sui biglietti di Sanremo

Dopo la denuncia del Codacons, spuntano messaggi che fanno nascere i sospetti di bagarinaggio: cosa è andato in onda

"Mio marito lavora in Rai". La scoperta di Striscia sui biglietti di Sanremo
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Che sia una delle kermesse musicali più ambite e chiacchierate del nostro Paese è un dato di fatto. Il Festival di Sanremo, giunto alla sua edizione numero 74, ha avuto la capacità di innovarsi e attirare un pubblico sempre più giovane diventando così anche lui un vero e proprio fenomeno pop. Nonostante ciò, non mancano le critiche e le polemiche. E neanche la quarta conduzione di Amadeus è uscita indenne. Di fatti, come ha riportato un servizio di Striscia la Notizia, celebre tg satiro di Canale 5, ci sarebbe una falla nella vendita dei biglietti della kermesse che avrebbe fatto aguzzare le orecchie del Codacons. Come è stato riportato nel servizio, pare che anche il Festival di Sanremo sia finito nelle mani di bagarini, ovvero di quel gruppo di persone che rivendono i biglietti di una manifestazione a un prezzo maggiorato. Il servizio del mitico Pinuccio avrebbe messo in evidenza questa problematica e ora sul Festival e su tutta l’organizzazione di Sanremo si potrebbe abbattere una vera e propria bufera.

L’indagine sarebbe partita dopo che l’inviato di Striscia ha risposto a un annuncio trovato su Facebook in cui una donna avrebbe deciso di mettere in vendita il suo biglietto per entrare all’Ariston. Questo perché, tutti i posti disponibili sono andati sold out in pochi minuti. A rivendere il biglietto non c’è nulla di male ma sono le modalità che non convincono e fanno sorgere i sospetti. Il giornalista, infatti, nel riportare lo scambio di messaggi con la donna, rivela che un biglietto per una sola serata del Festival di Sanremo è arrivato a sfiorare i 700 euro, quando il costo base arriverebbe non oltre i 200. Incalzata, la donna ha sostenuto di avere il biglietto perché il marito lavora in Rai. Questo perché, chi ha un posto di lavoro nella tv di Stato, avrebbe un accesso prioritario per l’acquisto dei posti ma senza nessun vincolo di utilizzo. E Pinuccio scopre che, una volta acquistato il biglietto, basta cambiare nominativo e il gioco è fatto. Un sistema semplice ma funzionale e, secondo il Codacons, è “ad alto rischio bagarinaggio”. Per questo motivo la questione approderà in Commissione Vigilanza Rai.

In Vigilanza, inoltre, verranno chiesti chiarimenti non solo sulla rivendita dei biglietti ma anche sul numero dei dirigenti Rai che sono invitati a Sanremo. "Quanti sono, quanto ci costa questa operazione? - si chiede l'inviato di Striscia - Proprio loro e insieme ai giornalisti sono arrivati a Sanremo a bordo di un Frecciarossa diretto da Roma.

Ma come mai siamo senza treni per collegare altre zone d’Italia e questi mettono a disposizione persino un treno speciale?". La questione è delicata. Sta di fatto che Pinuccio non si ferma di fronte a niente e di sicuro racconterà nuovi dettagli sulla questione.

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