Chiara Ferragni viene da più fronti considerata come una visionaria dell'imprenditoria digitale italiana. Non c'è dubbio che negli anni abbia saputo sfruttare le opportunità che le sono arrivate, creandosene altre, per costruire quell'impero che i suoi ammiratori usano per dimostrare la sua bravura. Benché venga idolatrata in tal modo per la sua straordinaria capacità imprenditoriale è stato imbarazzante vederla evidentemente impacciata nel reggere il dissacrante intervento di Fiorello in videochiamata (su Instagram) l'ultima sera di Sanremo e usare gran parte del suo tempo per insegnare allo zio boomer (Amadeus) a usare Instagram. Sì, perché dal palco del teatro Ariston è stata fatta una pubblicità smodata e gratuita al social network di Mark Zuckerberg, che è una vera e propria azienda, senza che questa risultasse tra gli sponsor.
Partiamo dal principio. La Ferragni era sul palco del teatro Ariston, osannata con tutti i crismi, solo in ragione dei suoi milioni e milioni di follower. Posto questo assunto fondamentale, appare scontato il motivo per il quale sia stato dedicato tutto quel tempo a Instagram: metterla a proprio agio. Ma questo ha aperto a scenari discutibili, sui quali qualcuno dovrà necessariamente interrogarsi per capire se siano state compiute violazioni nei termini di servizio. Infatti, nel nostro Paese esiste una legge che vieta qualunque tipo di sponsorizzazione, anche implicita, a un prodotto senza che vi sia un regolare contratto. In ogni caso, tutte le pubblicità devono essere regolamentate.
La maxi-operazione pubblicitaria a beneficio di Instagram fatta in prima serata sulla televisione pubblica non è stata in alcun modo segnalata. E il colosso dei social network non compare tra i partner commerciali della kermesse al pari di Costa Crociere, Suzuki e Poltrone e Sofà, che per avere i loro spazi all'interno del Festival hanno sborsato non pochi milioni di euro. A Instagram è stato dedicato molto più spazio, diluito in tutte le puntate e in vari momenti delle stesse, senza un tornaconto economico per la Rai: perché?
Amadeus ha fatto live Instagram durante la diretta del Festival, il suo nome utente è stato addirittura mandato in sovraimpressione e ripetuto più volte, così come quello di Gianni Morandi. Addirittura il conduttore ha fatto il suo ingresso in teatro con il telefono in mano, mentre era live sul social di Zuckerberg. Considerando il peso che Chiara Ferragni ha sulla piattaforma social, l'idea che tutto potesse essere estemporaneo e una mera parentesi di intrattenimento all'interno dello show non sembra plausibile.
Ma c'è anche un altro aspetto da non sottovalutare. Ad Amadeus è stato aperto un profilo social poche ore prima del festival di Sanremo e quando questo è stato mostrato in diretta durante la prima puntata, aveva già la spunta blu di verifica. Chi conosce il meccanismo di ottenimento del riconoscimento d'autenticità sa che la trafila non è cos rapida, a meno che non si abbia accesso a canali preferenziali. Al di là di questo, il profilo appena aperto del conduttore ha raccolto oltre 1.8 milioni di follower: numeri monstre che dal punto di vista di Instagram vogliono dire grandi possibilità di guadagno. Infatti, più follower si hanno e più la propria immagine è in evidenza, maggiori sono gli introiti per un post pubblicizzato, gli adv.
Quindi, ciò significa che la Rai gli ha permesso di fare gratuitamente pubblicità a qualcosa che lui può potenzialmente utilizzare per avere un ritorno economico enorme. Stesso discorso per Gianni Morandi, al centro delle gag con Amadeus, che è cresciuto di quasi 480mila follower. Tutto questo mentre i partner commerciali hanno pagato per avere quella stessa pubblicità, se non meno.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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