
Roberto Benigni è tornato in tv con uno spettacolo unico, "Il Sogno", incentrato sull'Europa. Anzi, sull'Unione Europea. "Ne abbiamo fatte di belle cose noi europei, è giusto ricordarsi chi siamo, c'è da essere orgogliosi di essere europei: l'Europa è il continente più piccolo del mondo che ha acceso la miccia di tutte le rivoluzioni, ha trasformato il pianeta, da tremila anni è la fucina dove sono stati forgiati alcuni fra i più grandi pensieri dellìumanità, inventando la logica, la ragione, il dubbio", e ancora "la libertà, la democrazia, il teatro lo sport, la chimica moderna, la coscienza di classe, spaccando l'atomo, dipingendo la Sistina. Un patrimonio comune, un tesoro immenso in tutti i campi", ha detto in un passaggio del suo monologo.
Ma soprattutto, in apertura del suo spettacolo, ha citato la sua partecipazione alla scorsa edizione del Festival di Sanremo, nel 2023, quando fece una battuta sul presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e su Elon Musk. "Mi ha chiamato Meloni per smentire: non è vero, tra me e Musk non c'è niente, lo giuro sulla mia Tesla", ha detto il comico strappando gli applausi del pubblico, non prima di aver affermato che tra le cose brutte di questi tempi c'è l'avanzata delle estreme destra.Il nazionalismo nella storia ha provocato milioni di morti, è guerra, è stato il carburante di tutte le guerre: non è una ideologia politica, è una fede. Sta sopra di tutto, la Nazione...la Nazione, sta sopra a Dio. Il nazionalismo è una malattia come il morbillo, si nasconde da patriottismo. Io sono patriota, amo la mia patria come la mia mamma... Lo stile di vivere italiano è il più bello del mondo, ma non ho intenzione di imporlo a nessuno...Patriottismo e antinazionalismo possono stare insieme, come dimostra Garibaldi", ha aggiunto Benigni, spiegando che non bisogna confondere il nazionalismo con il patriottismo. "Io sono il primo patriota d'Italia", ha proseguito.
Raccontando la nascita dell'Unione europea, Benigni inizia da Ventotene nel 1941. "La pagina più commovente ed entusiasmante è qui in Italia, in una piccola isola del Tirreno che si chiama Ventotene. Nel 1941 succede una cosa incredibile, qualcuno ha un'idea, di cambiare tutto, l'idea dell'unità europea. E non era facile, intorno era tutto rovine e morti. Tre uomini Eugenio Colorni, Ernesto Rossi, Altiero Spinelli pensarono al nostro futuro, con un documento che era un sogno e anche di una concretezza e profondità straordinaria", dice Benigni. E ringraziando di non essere nato in epoca fascista, Benigni ha sottolineato che "Con questo spettacolo mi mandavano a Sant'Elena, altro che Ventotene".
In apertura di spettacolo, poi, l'attore ha detto: "Siamo senza rete, in diretta su Rai1, in diretta anche su Radio2, su Raiplay, in Eurovisione: ma questo è un colpo di Stato, siamo dappertutto, anche sul forno a microonde se lo accendete! Saluto il presidente della Repubblica, so che ci sta guardando.
E come non salutare Sua Santità papa Francesco, che guarisca presto. Ieri ha detto una frase che mi ha commosso, bisogna disarmare le parole per disarmare le menti e la terra. Che papa meraviglioso che abbiamo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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