Lo scorso 5 agosto lavevano fatto inginocchiare e giustiziato come si fa solo in certi ambienti malavitosi: con un unico colpo alla nuca, sparato da vicino, con una pistola semiautomatica calibro 7.65. Francesco Carvelli, nipote prediletto del 42enne «padrino» Mario, era morto così, ad appena ventanni, lo scorso 5 agosto, al Parco delle Groane di Garbagnate, vittima di una guerra tra clan della ndrangheta a Quarto Oggiaro. Adesso, dopo il sangue, le manette. Ieri, dopo un fermo durato tre giorni, i carabinieri di Monza hanno arrestato uno dei giovani coinvolti nellassassinio del giovane Carvelli, Leonardo Casati. Anche lui 20enne, con precedenti e residente a Quarto Oggiaro, Casati, soprannominato «lo zoppo» è accusato di concorso in omicidio. Larresto del giovane è avvenuto dopo linterrogatorio a cui è stato sottoposto ieri pomeriggio in Procura a Milano dai pm Edi Pinatto, Fabio Napoleone e Marcello Musso.
Seguendo un piano prestabilito e ben concordato, sarebbe stato proprio lui, «lo zoppo» ad accompagnare il 5 agosto Francesco Carvelli nel bar di Rho dove il giovane era poi stato raggiunto da tre finti poliziotti che, mostrando facce pulite ma modi risoluti lo avevano invitato a seguirli.
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