Ucimu: ordini di macchine utensili in ripresa ma solo grazie all'export

L'associazione nazionale dei produttori di sistemi d'automazione lamenta la debole domanda interna. Il presidente Losma: "Essenziale il sostegno dell'accesso al credito"

Segno positivo per l'indice degli ordini di macchine utensili italiane che, nel quarto trimestre 2010, registra un incremento del 45% rispetto allo stesso periodo 2009. Si prolunga, dunque, il trend di crescita avviatosi a inizio 2010; il valore assoluto dell'indice, pari a 108,6, torna superiore a quello dell'anno base (2005=100).
I dati elaborati da Centro Studi & Cultura di Impresa di Ucimu-Sistemi per produrre, l'associazione nazionale delle aziende produttrici di macchine utensili, avidenziano però, la netta discrepanza tra la raccolta ordini sul mercato interno e quella sul mercato estero.
Infatti, mentre l'indice degli ordini sul mercato estero cresce dell'80,7%, rispetto al quarto trimestre 2009, per un valore assoluto pari a 120,9, l'indice degli ordini raccolti dai costruttori sul mercato domestico segna un calo dell'8,3%, per un valore assoluto pari a 75,5, il più basso dal lontano 1993 (a eccezione di quello 2008).
Su base annuale, la raccolta ordini risulta cresciuta del 36% (per un valore assoluto pari a 82,5), rispetto al 2009, in virtù dell'incremento di ordinativi esteri (+50,2%) e interni (+15,5%, maturato nei primi sei mesi).
"Il ritorno alla stagnazione del mercato interno - commenta il presidente di Ucimu-Sistemi per produrre, Giancarlo Losma - rende più urgente il rafforzamento, in termini finanziari e organizzativi, delle imprese italiane costruttrici di macchine utensili, che, altrimenti, vedrebbero compromessa anche la capacità di intercettare la domanda espressa dal mercato estero, al momento, unica fonte di crescita.
Occorre, dunque, che le risorse necessarie a sostenere il confronto concorrenziale siano rese disponibili attraverso strumenti come il Fondo Italiano d'Investimento, che favorisce la patrimonializzazione delle imprese di piccole e medie dimensioni, permette loro più facile accesso al credito, ne sostiene i progetti di sviluppo di medio-lungo termine e promuove una più strutturata presenza sul mercato estero.
In parallelo, è necessario incentivare le reti di impresa e le forme di aggregazione tra imprese di piccole e medie dimensioni che permettano la creazione di realtà aziendali maggiormente competitive a livello internazionale".
Riguardo al mercato interno, il direttore generale di Ucimu-Sistemi per produrre, Alfredo Mariotti, sottolinea che "l'andamento della raccolta ordini evidenzia, con chiarezza, che le imprese manifatturiere italiane hanno investito fino a quando hanno potuto disporre di adeguati sostegni, in particolare fino alla scadenza della Tremonti Ter.
La domanda di tecnologia utile a innovare i mezzi di produzione è, quindi, forte, ma resa latente dalla difficile situazione del mercato.

Poiché il rinnovo della struttura produttiva è condizione necessaria alla crescita dell'intera economia nazionale, non si può rimandare ulteriormente l'adozione di provvedimenti a sostegno della domanda di nuovi mezzi di produzione".

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