Ucina: "Colpo di grazia al turismo da diporto"

In Sicilia stangata sui canoni demaniali, concessionari in rivolta. Una soluzione, secondo il presidente di Assomarinas (associazione porti turistici), Roberto Peroc­chio, «tanto sciagurata quanto in stridente contrasto con la politica che la stessa Regione ha messo in campo a sostegno dello sviluppo della portualità turistica»

Ucina: "Colpo di grazia al turismo da diporto"

Concessionari siciliani in rivol­ta per il paventato maxi aumento dei canoni demaniali previsto dalla finanziaria della Regione. Aumen­to che, qualora riferito anche alle concessioni relative ai porti e agli approdi turistici, rischia di dare il colpo di grazia alla nautica, al turi­smo da diporto e quindi all’econo­mia costiera dell’intera isola. Una soluzione, secondo il presidente di Assomarinas (associazione italia­na porti turistici), Roberto Peroc­chio, «tanto sciagurata quanto in stridente contrasto con la politica che la stessa Regione ha messo in campo a sostegno dello sviluppo della portualità turistica». In sostanza non si taglia la spesa improduttiva per attaccare uno dei pochi settori ancora in grado di ge­nerare indotto e occupazione. E tut­to questo senza la certezza di introi­ti, come dimostrano l’interminabi­le contenzioso già avviato a fronte dei rincari fissati dalla Finanziaria 2007 (governo Prodi) e l’amara, de­vastante esperienza della cosiddet­ta «tassa Soru». Proprio gli uffici della regione Sar­degna qualche settimana fa aveva­no provato ad abbozzare una nor­ma simile, ma dopo una verifica at­tenta e il tempestivo e provvidenzia­le intervento del governatore Cap­pellacci, l’emendamento era stato velocemente accantonato. «È impensabile che i nostri ammi­ni­stratori, a livello centrale come lo­cale, non si rendano conto che la nautica, grazie all’indotto turistico, è uno dei pochi asset di sviluppo del­le economie costiere e in particola­re del Sud del Paese - ha dichiarato il presidente di Ucina-Confindu­stria Nautica, Anton Francesco Al­bertoni - Già due anni fa abbiamo presentato al governo un piano det­tagliato per creare indotto, occupa­zione e gettito immediato per l’era­rio semplicemente semplificando le norme che rendono impossibili gli investimenti dei privati.

Se la re­gione Sicilia intende cercare risor­se ma anche sviluppo - ha concluso il presidente Albertoni - si faccia in­terprete, per quel che le compete, di questo progetto e avrà tutto il so­stegno, anche tecnico, della nostra associazione».

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