Un'invenzione in evoluzione

Era il 7 aprile del 1964 quando Ibm annuncia il lancio del primo mainframe, un calcolatore basato su un tipo di architettura che, grazie anche a continue evoluzioni, è in grado di supportare classici e innovativi scenari It.
I primi mainframe S/360 mettono a disposizione del mercato globale i frutti di oltre un decennio di attività Ibm nello sviluppo di grandi calcolatori su misura di singoli committenti. Fine degli anni '50 questi calcolatori sono di tipo elettromeccanico o elettronico, ma costruiti con valvole termoionici. Risale all'ottobre 1959 l'annuncio del primo calcolatore Ibm interamente a transistor, seguito, nel 1960, dalla consegna ai Los Alamos Scientific Laboratories del primo esempio di super computer con 150.000 transistor.
Questo calcolatore rimase il più potente al mondo fino al debutto dei sistemi 360, di cui in parte ne riprendono le caratteristiche. Secondo Ibm, oltre l'80% dei dati aziendali mondiali risiede sui mainframe o è originata da questi ultimi. I mainframe odierni, della serie System z, sono compatibili sia con il sistema operativo z/OS - erede di quello sviluppato inizialmente per questi computer - sia con altri ambienti, tra i quali da dodici anni spicca Linux.
Anche nell'evolvere la piattaforma mainframe, Ibm ha puntato sugli open standard e sull'apertura al mondo open source.

Già da anni i chip per i System z guardano con un occhio di riguardo a Java e non solo ai tradizionali linguaggi di programmazione.
Oggi, sui z/OS e Linux per System z sono supportate più di 7.400 applicazioni e non manca trimestre in cui non si contino centinaia di applicazioni nuove o aggiornate per il sempre verde mainframe.

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