Un'Italia cinica tra alieni e fine del mondo

La Mostra del Cinema di Venezia sta finendo e si è presa il lusso di proiettare sullo schermo anche la fine del mondo. E' stato l'apocalittico Abel Ferrara con il suo film Last day of Earth a dare il via con la sua pellicola a quelle favore del terrore sul genere surreale

Un'Italia cinica tra alieni e fine del mondo

Venenzia - La Mostra del Cinema di Venezia sta finendo e si è presa il lusso di proiettare sullo schermo anche la fine del mondo. E' stato l'apocalittico Abel Ferrara con il suo film "Last day of Earth" in concorso con William Defoe e Shanyn Leigh a dare il via con la sua pellicola a quelle favore del terrore sul genere surreale. E' colpa del riscaldamento del paineta o che altro? Al Gore era d'accordo e ha appoggiato scientificamente il film di Ferrara dove anche la musica ha un ruolo impotante, perchè è dura, essenziale per gli effetti speciali, ma non invasiva. L'ambientazione è tecnologica e secondo l'autore "La vita è una metafora che riguarda la redenzione". Ma il regista si salva così: "Essere un poeta maledetto è una maledizione e allo stesso tempo una benedizione".

Anche William Friedkin (72 anni), noto per il film "L'esorcista", ha portato al Lido "Killer Joe", un "noir da ridere" viene definito perchè lo stesso regista dice: "Sono tanti i principi azzurri che si rivelano degli assassini". Emile Hirsch e Juno Temple sono gli interpreti di questo stravagante "noir" (i due attori sono fratelli nel film) e con loro nel cast il bravo Matthew McConaughey. Il Killer in realtà è un detective che arrotonda spacciando (pieno di debiti) con cappello da cowboy e tanti bigliettoni verdi che conta spesso, guanti e occhiali Ray-ban scuri, un vero bellone Matthew! La storia è basata su una storia reale accaduta in Florica. Ma non diciamo più altrimenti gli amanti di questo genere potrebbero perdersi la parte più bella.

Incomprensibile per molti gli applausi di 15 minuti per l'invasione aliena di Gipi. Questa favolona surreale che ebbe pareccchie raccomadazioni da Truffault nel corso della sua carriera è sbarcata come "E.T." tra capo e collo sul finire del Festival del Cinema di Venezia. Pare che l'autore voglia dirci che non c'è più il senso del bene e del male. Questa grottesca parabola un poì triste ci suggerisce che qualcuno ci ricordi che possiamo contare solo su un intervento che piova dall'alto. Come tutti gli allieni, teste pallide e grandi, occhioni, si infilano nelle nostre vite e vanno a catturare i cattivi. Una scelta che fu anche di Spielberg per "Incontri ravvicinati del Terzo tipo". Lo stesso regista confessa: "Una sera passeggiando ho visto una stella luminosa a forma di sfera vicino a una fusoliera e ho pensato che fossero degli Ufo. Da lì è partito tutto, una sorta di fissazione...Perchè gli ufo dovrebbero agitarci più di tanto?". Gabriele Spinelli, Luca, il ptotagonista pare che abbia tante cose nella testa; un padre ubriaco, un amico trans, una vicina molto carina e il bravo Roberto Heritzka intanto ha la fortuna di trovarsi in casa una servizievole aliena in versione colf e appena lui sgarra lei lo lascia con un biglietto di addio... Umani questi extraterrestri! La proiezione è stata seguita anche dalla bella Carolina Kostner.

In attesa delle nomination ribadiamo che la sezione italiana di Controcampo è stata vinta da Francesco Bruni con il film "Sciallà" all'insegna della riscoperta delle zingarate e della vita col lo straordinario Fabrizio Bentivoglio.

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