Usa, elezioni di midterm, i sondaggi: rischio tsunami per i Democratici

Politico.com sintetizza così quanto emerge dagli ultimi sondaggi elaborati da diverse aziende di rilevamento, a 56 giorni dal voto. Il partito del presidente Obama rischia di perdere il controllo della Camera e andare a un testa a testa al Senato

Usa, elezioni di midterm, i sondaggi: rischio tsunami per i Democratici

Washington - Le prossime elezioni di medio-termine potrebbero essere uno tsunami ai danni dei Democratici che rischiano di perdere il controllo della Camera e andare a un testa a testa al Senato. Politico.com sintetizza così quanto emerge dagli ultimi sondaggi elaborati da diverse aziende di rilevamento, a 56 giorni dal voto.

Secondo uno studio Nbc/Wall street Journal Poll gli americani che vorrebbero un Congresso in mano ai repubblicani superano di 9 punti percentuali quelli che sono favorevoli ai democratici. Una tendenza che si traduce, sulla carta, a un vantaggio chiaro della destra per la Camera e a una gara apertissima per la Camera Alta. Il prossimo 2 novembre gli americani rinnoveranno l’intera composizione della Camera, composta da 435 parlamentari e un terzo del Senato, cioè 34 senatori. Quel giorno verranno eletti anche 36 governatori. Al momento i democratici controllano la Camera con un’ampia maggioranza, 257 a 178. Per recuperare questo scarto i repubblicani devono recuperare sugli avversari almeno 39 seggi. Secondo diversi sondaggi, al momento si parla di un vantaggio dei repubblicani tra i 45 e i 55 seggi.

Al Senato, invece, il partito di Obama può oggi contare su 57 voti a favore, 41 contro e due senatori indipendenti che però appoggiano la maggioranza. Stavolta, per conquistare la Camera Alta, i repubblicani dovrebbero confermare i propri e strappare ai democratici 10 seggi, sui 34 in palio in totale. Secondo un’analisi del New York Times sono otto i seggi democratici che potrebbero passare al partito dell’elefantino: Arkansas, Clorado, Delaware, Illinois, Indiana, Nevada, North Dakota e Pennsylvania. Considerando che il senatore indipendente Joe Lieberman potrebbe abbandonare la maggioranza, l’ultimo seggio la destra sarebbe costretta a conquistarlo da uno tra California, Connecticut, New York, Washington e Wisconsin. Tutte realtà tradizionalmente vicine ai democratici. In caso di parità, 50 a 50, la Costituzione americana prevede che il voto decisivo sia quello del vicepresidente, oggi è Joe Biden, che presiede l’assemblea. Insomma, a differenza della Camera, il Senato resta un’incognita.

Ma mancano molti

giorni al voto. La strada per Obama è certamente in salita. Tuttavia, a giudicare dal vigore con cui ieri ha rilanciato il suo piano economico e ha attaccato i suoi critici, non è detto che i numeri non possano cambiare.

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