Utero in affitto: FdI chiede che diventi reato universale

Intanto il sindaco Sala annuncia: "Padre biologico può essere la via"

Grazia Di Maggio e Riccardo Truppo
Grazia Di Maggio e Riccardo Truppo
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Parte oggi, da Milano, la raccolta di firme di Fratelli d'Italia a sostegno della proposta di legge per rendere l'utero in affitto reato universale. In Italia una legge già lo vieta. Fratelli d'Italia propone che diventi perseguibile nel nostro paese anche se compiuto all'estero. «Il testo base è già stato approvato in commissione giustizia - spiega la deputata Grazia Di Maggio - ora dovrebbe arrivare in aula a giugno». Parte da Milano, non a caso. Qui sabato prossimo è prevista la (contestatissima) fiera «Wish for a baby» sulle tecniche di procreazione assistita. La raccolta di firme anticipa solo la protesta che Fratelli d'Italia farà all'apertura della fiera. «Quello che ci preoccupa - fa notare Di Maggio - è che gli organizzatori a marzo scorso a Berlino hanno fatto questa stessa fiera in cui si parlava di maternità surrogata. Ma in Italia la legge 40 vieta anche solo il parlarne». FdI all'ingresso della fiera mostrerà quindi ai passanti quello che è consentito e quello che è vietato. «Ci vuole qualcuno che faccia chiarezza - spiega Di Maggio - perché nelle regole di ingresso è spiegato che nessuno può fare filmati, foto, vengono scansionate le borse, ci sembra strano e ci chiediamo se è una fiera per la maternità perché tutte queste restrizioni: non dovrebbe essere libera e trasparente?»

«Chiarezza». É quello che sarà chiesto anche in consiglio comunale nei prossimi giorni. In molti (anche con inedite alleanze politiche) si sono già schierati contro la fiera. «Presenteremo un ordine del giorno in Consiglio comunale - annuncia Riccardo Truppo, capogruppo di FdI - in cui chiederemo di far chiarezza su questo tema, vogliamo una dichiarazione di principio del Comune rispetto a questa fiera e che vengano avviate attività preventive per evitare che venga diffuso materiale informativo illegalmente». La richiesta arriva proprio nel giorno in cui tra l'altro il sindaco Sala è intervenuto all'evento «Le città per i diritti» a Torino, a cui 300 sindaci da tutta Italia hanno partecipato per chiedere più diritti per le coppie omogenitoriali.

«Non vogliamo disobbedire bensì ottenere leggi giuste - ha detto - Alcune coppie ci stanno chiedendo la registrazione del padre biologico. Bisogna capire sulla base di quale documento poterlo fare, poiché non figura sull'atto di nascita del bambino, ma sarebbe già un piccolo passo».

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