MotegiSorpassi, colpi di scena, cinque piloti a giocarsi il podio: dopo il caos totale delle prove, la MotoGP, finalmente, regala spettacolo ed emozioni. «Così è bellissimo, perché il livello è molto alto e se tanti protagonisti sono racchiusi in pochi secondi, come è accaduto qui, diventa una festa meravigliosa», gioisce Valentino Rossi. Una piccola consolazione, però, che non ripaga certo Valentino della sconfitta patita da Jorge Lorenzo, l'odiato e temuto compagno di squadra, il 21enne spagnolo un po' sbruffone, ma dotato di grande talento.
«Per la Yamaha è un grande successo - prova a far finta di essere contento Rossi -, perché ha conquistato il primo e il secondo posto. Certo, io avrei preferito che fossimo arrivati a posizioni invertite e dispiace sempre quando prendi paga dal compagno di squadra: è lui il tuo primo avversario».
Con Casey Stoner inaspettatamente in difficoltà, a causa di un poco chiaro problema ai freni, Rossi è stato bravissimo a prendere il comando della gara al via, ma invece di uccidere il Gp, Valentino ha cominciato a faticare, incapace di accumulare un buon margine da amministrare. E così, per due volte nel corso del nono giro, ha dovuto subire l'attacco in frenata di Lorenzo: il primo andato male, il secondo portato a termine con grande maestria.
«Non mi aspettavo di essere così competitivo - sceglie il profilo basso il vincitore, al secondo successo nella classe regina -: battere Rossi ha un significato particolare, perché viene considerato il pilota più forte di tutti i tempi».
È stata una gara non del tutto veritiera quella di Motegi, fortemente influenzata dalle condizioni meteo. Il Gp si è disputato con il sole e una temperatura ben più elevata dei giorni precedenti, con i piloti e le squadre costrette ad azzardare scelte e soluzioni mai provate prima. Questo ha riequilibrato i valori in campo, dando vita a un Gp che ha visto protagonisti oltre ai due piloti della Yamaha, anche Daniel Pedrosa e Andrea Dovizioso con la Honda e Stoner con la Ducati, poi quarto al traguardo e molto meno efficace del solito. Ma Rossi non è riuscito ad approfittarne.
«Non eravamo a posto - spiega -, non riuscivo a guidare come volevo e a metà gara ho anche commesso un errore, che mi ha fatto perdere il contatto da Lorenzo. Poi da dietro è arrivato Pedrosa: è stata una bella sfida, ci siamo passati un po' di volte, ma volevo a ogni costo il secondo posto. Torno in Europa (domenica prossima si corre in Spagna, ndr) senza neanche una vittoria, ma con 40 punti in classifica, 1 solo in meno di Lorenzo. Sarà un campionato lungo e combattuto: bisognerà essere costanti e bravi a sfruttare le situazioni favorevoli».
Come ha fatto benissimo Lorenzo, che nel 2008, al debutto in MotoGp, aveva stupito tutti conquistando nelle prime 3 gare altrettante pole e 3 podi, tra cui una vittoria. Dopo di allora, però, cadute a ripetizione e tanta fatica a tenere il passo del compagno di squadra: un errore che, difficilmente, Jorge ripeterà questanno.
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