Natale 2007, il Bambin Gesù è arrivato; 30 dicembre 2007 il Bambino se nè (già) andato. Potrebbe riassumersi così la triste storia del presepe allestito dalla ditta «Garavaglia» in prossimità della carreggiata di raccordo che, tra via Galvani e via Vitruvio, dà su piazza Duca dAosta, davanti alla stazione Centrale. Ieri mattina, intorno alle 5, una pattuglia dei vigili urbani si è accorta che qualcuno aveva messo le mani nella riproduzione della grotta di Betlemme. E quel qualcuno non si è limitato a tagliare un orecchio e un corno al bue, a portare via la base di un abete, a buttare a terra tre alberelli o a spostare quattro statue dalla loro posizione originale (a una di queste, allo gnomo, era stato anche danneggiato il cappello). Chi ha avuto la peggio, infatti, è stato il Bambinello, sparito dalla mangiatoia e finito chissà dove. E neanche le telecamere installate dal Comune, purtroppo, stavolta potranno essere daiuto nellidentificazione dei vandali: nei momento in cui è avvenuto il danneggiamento, infatti, erano girate verso la stazione.
«Il fatto che ci sia qualcuno che compie un atto vandalico su un presepe è già di per sé gravissimo, ma il gesto peggiore riguarda sicuramente la sparizione del Bambinello» si sfoga il vice sindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato che ieri mattina è stato subito avvertito di quel che era accaduto proprio dai vigili urbani. E che non crede si tratti di un gesto completamente fine a se stesso.
«Spero tanto di sbagliarmi - continua De Corato - ma ho una brutta sensazione: temo che chi ha fatto tutto questo, chi si è appropriato della statua del Gesù Bambino, non abbia agito casualmente, ma desiderasse proprio lanciare un segnale negativo al mondo cristiano. La realtà, però, è che questo è un atto insulso che non colpisce solo il significato religioso della natività cristiana, ma offende i valori universali di pace che questa festa dovrebbe portare come messaggio a tutti gli uomini, in ogni nazione del mondo».
«È sconfortante - conclude il vice sindaco - che la nostra città debba assistere a tali episodi, dinnanzi ai quali rimangono solo sdegno, rabbia e la sensazione di totale impotenza. Mi auguro che nei prossimi giorni non si ripetano più queste brutture e soprattutto che queste feste non vengano vissute come occasione di scorribande, ma come momento cristiano di solidarietà».
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