Il Vaticano «beatifica» i Blues Brothers

Blues Brothers santi subito. Sono passati trent’anni dall’uscita del film che ha segnato una generazione ed è entrato nel mito: la storia dei fratelli Blues, scritta da Dan Aykroyd e interpretata dallo stesso Aykroyd in coppia con John Belushi (nella foto).
Per celebrarlo, sulle pagine de L’Osservatore Romano, il quotidiano del Papa, è sceso in campo lo stesso direttore, Gian Maria Vian, con un editoriale intitolato «un film cattolico». Vian ricorda i tanti indizi disseminati nel film, a iniziare dalla foto incorniciata di un giovane Giovanni Paolo II «nella casa dell’affittacamere - dall’accento siciliano e vestita di nero, dunque cattolica - di Lou “Blue” Marini». Senz’altro cattolico, «come Alan “Mr. Fabulous” Rubin, di origine polacca, e come soprattutto i fratelli Jake ed Elwood Blues. E a notarlo, con maligna ostilità, sono gli avversari più determinati, cioè gli insopportabili nazisti dell’Illinois». Jake ed Elwood, i protagonisti, sono infatti cresciuti nell’orfanotrofio intitolato a sant’Elena e alla santa Sindone, governato dalla terribile Sister Mary Stigmata, detta «la Pinguina», e ora a rischio di sopravvivenza per cinquemila dollari di tasse non versate. «Ma per i due - ricorda il direttore del quotidiano vaticano - quella istituzione cattolica è tutta la loro famiglia e decidono di salvarla a ogni costo con i suoi piccoli ospiti».
È grazie a un’illuminazione, che raggiunge Jake (John Belushi) nella chiesa battista di Triple Rock dove ascoltano un sermone del reverendo Cleophus James sulla necessità di non sprecare la propria vita. Qui Jake «vede la luce» e decide di rimettere insieme la vecchia banda per raccogliere i dollari necessari alla salvezza dell’orfanotrofio. «A fianco dei piccoli (e della Pinguina) - ricorda Vian - i fratelli Blues sono capaci di toccanti attenzioni: così Elwood non si dimentica di una terribile crema al formaggio commissionatagli da un anziano amico. E nulla antepongono - Elwood, il più galante, rinuncia persino all’avventura con una fascinosa signorina - alla “missione per conto di Dio”. Che alla fine riuscirà. Consegnando alla storia del cinema e della musica un film memorabile. Stando ai fatti, cattolico».


Indimenticabile è pure la lunga scena dell’inseguimento finale, rimasta nella storia del cinema, con i fratelli Blues che riescono, pur avendo alle calcagna l’esercito e la polizia della città, a consegnare in tempo il pagamento all’ufficio delle imposte, salvando così l’orfanotrofio. Prima di finire, immancabilmente, dietro le sbarre.

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