"Chi ha il potere faccia tacere le armi". Il pensiero del Papa nel giorno di Natale

Messaggio Urbi et orbi del Papa rivolto alla guerra in Ucraina chiedendo lo stop alle armi per tutti i conflitti in corso in tutto il mondo

"Chi ha il potere faccia tacere le armi". Il pensiero del Papa nel giorno di Natale

Tradizionale messaggio natalizio Urbi et orbi per il Papa. Nelle parole del Pontefice presente la guerra in Ucraina, tra solidarietà e richiesta di stop all'uso delle armi. "Gesù Cristo è anche la via della pace. Egli, con la sua incarnazione, passione, morte e risurrezione, ha aperto il passaggio da un mondo chiuso, oppresso dalle tenebre dell'inimicizia e della guerra, a un mondo aperto, libero di vivere nella fraternità e nella pace", ha detto Papa Francesco nella sua benedizione.

"Seguiamo questa strada! Ma per poterlo fare, per essere in grado di camminare dietro a Gesù, dobbiamo spogliarci dei pesi che ci intralciano e ci tengono bloccati", ha aggiunto il Santo Padre. Quindi, il Papa ha invitato a spogliarsi di tutte quelle "zavorre" che impediscono di trovare una via per la pace: "L'attaccamento al potere e al denaro, la superbia, l'ipocrisia, la menzogna. Questi pesi impediscono di andare a Betlemme, escludono dalla grazia del Natale e chiudono l'accesso alla via della pace".

Nella sua benedizione Urbi et orbi, il Papa ha invitato a pensare alle popolazioni ucraine che vivono sotto i bombardamenti: "Il nostro sguardo si riempia dei volti dei fratelli e delle sorelle ucraini, che vivono questo Natale al buio, al freddo o lontano dalle proprie case, a causa della distruzione causata da dieci mesi di guerra. Il Signore ci renda pronti a gesti concreti di solidarietà". Una richiesta per rimettere il Natale nella sua giusta dimensione, lontana dalla concezione commerciale del festa ma nella sua evidenza spirituale: "Vinciamo il torpore del sonno spirituale e le false immagini della festa che fanno dimenticare chi è il festeggiato. Usciamo dal frastuono che anestetizza il cuore e ci induce a preparare addobbi e regali più che a contemplare l'Avvenimento: il Figlio di Dio nato per noi".

In questo periodo, sottolinea il Papa, "dobbiamo constatare con dolore che, mentre ci viene donato il Principe della pace, venti di guerra continuano a soffiare gelidi sull'umanità". Il riferimento non è stato solo all'Ucraina ma, come sempre, anche agli altri conflitti, dall'Iran a quelli che coinvolgono i cristiani in tutto il mondo, invocando Cristo affinché "sostenga le comunità cristiane che vivono in tutto il Medio Oriente, perché in ciascuno di quei Paesi si possa vivere la bellezza della convivenza fraterna tra persone appartenenti a diverse fedi".

Il Papa ha poi invocato il Signore, che "illumini le menti di chi ha il potere di far tacere le armi e porre fine subito a questa guerra insensata! Purtroppo, si preferisce ascoltare altre ragioni, dettate dalle logiche del mondo. Ma la voce del Bambino, chi l'ascolta?".

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