
Tra le tante modernità apportate da Papa Francesco una delle principali è stata la rivoluzione del linguaggio e della comunicazione nei confronti dei fedeli puntando al loro cuore con un modo di parlare inedito, "vero" che arrivava direttamente al cuore delle persone.
I "suoi" modi di dire
Da "pastori con l'odore delle pecore" a "Chiesa in uscita", passando per "accarezzare le ferite" e "globalizzazione dell'indifferenza": papa Francesco è stato un innovatore anche sul piano del linguaggio, e diversi studiosi, linguisti e teologi hanno evidenziato come abbia coniato o reso popolari nuove espressioni, spesso di forte impatto comunicativo e pastorale.
Alcune espressioni sono neologismi veri e propri, altre sono combinazioni o immagini inedite nel contesto ecclesiastico. Papa Francesco si è contraddistinto per il suo stile linguistico diretto, creativo e a volte persino rivoluzionario rispetto al linguaggio curiale tradizionale, ricorrendo a metafore inedite e scelte comunicative audaci.
Il Papa vicino alla gente
Il pontefice è sembrato rifiutare il clericalismo anche nel linguaggio fin dagli inizi, quando azzardò, ad esempio, l'espressione "pastori con l'odore delle pecore", un'immagine potente per esprimere la vicinanza concreta del clero al popolo. Oppure "Chiesa in uscita" un'espressione chiave del suo pontificato, per indicare una Chiesa missionaria e dinamica.
È poi ricorso a metafore mediche per parlare della misericordia della Chiesa, che a suo parere deve saper "accarezzare le ferite" dell'umanità e dimostrarsi sempre un "ospedale da campo". Francesco ha fatto ricorso a termini assai diffusi per offrire una lettura nuovi di alcuni fenomeni da lui stigmatizzati. È nata in questo modo la "globalizzazione dell'indifferenza", una formula che ha fatto scuola, per denunciare l'insensibilità verso le sofferenze umane.
Termini forti e inusuali
Ha anche fatto uso di termini forti e inusuali definendo alcuni atteggiamenti come "terrorismo delle chiacchiere" e ha parlato di "cristiani da salotto". Ancora, ha introdotto il concetto di "cultura dello scarto" per denunciare la tendenza moderna a considerare le persone inutili o di "troppo", come rifiuti, specialmente i poveri, i migranti, gli anziani. Ha inoltre denunciato la "mondanità spirituale", un'ipocrisia religiosa basata sul formalismo.
Infine si è fatto paladino di una "ecologia integrale", ovvero di una visione che lega l'ambiente, l'etica, la giustizia sociale e la pace. In ultimo una frase a lui cara quella "Guerra mondiale ai prezzi" di cui ha parlato fin dall'inizio del suo pontificato considerata dal Santo Padre, "un vero e proprio conflitto globale".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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