Stipendio a rischio per Burke? La verità sulla lettera (non ancora recapitata)

Le rivelazioni di Open sulla richiesta di 10mila euro in affitto al cardinale per rimanere nella sua casa non trovano conferma, per ora. Ecco cosa ha scoperto IlGiornale.it

Stipendio a rischio per Burke? La verità sulla lettera (non ancora recapitata)
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Ormai non ci sono più dubbi: è vero, come anticipato dalla Nuova Bussola lunedì scorso, che il Papa ha annunciato di voler togliere l'appartamento romano e lo stipendio al cardinale Raymond Leo Burke, firmatario dei dubia del 2016 e di quelli del 2023. Nel tardo pomeriggio, però, Franco Bechis su Open ha svelato ulteriori elementi sulla decisione choc presa da Bergoglio contro il porporato divenuto un punto di riferimento per i cattolici a disagio di fronte alle riforme degli ultimi 11 anni. Secondo il giornale online di Enrico Mentana, infatti, nella casa del cardinale americano sarebbero arrivate due raccomandate con la revoca pontificia dello stipendio e lo "sfratto" dell'Apsa, cassaforte immobiliare della Santa Sede, che avrebbe prospettato al destinatario la possibilità di restare in cambio del pagamento di un affitto di più di 10mila euro al mese.

L'articolo di Open, tuttavia, offre un quadro non del tutto preciso della situazione. IlGiornale.it, infatti, è in grado di ricostruire cosa c'è di vero nelle numerose voci che stanno circolando sul destino del cardinal Burke dopo che il Papa ha annunciato in una riunione dei capi dicastero la volontà di privarlo del cosiddetto piatto cardinalizio e dell'appartamento nei pressi di via della Conciliazione.

La raccomandata

A quanto risulta a IlGiornale.it, infatti, nella residenza romana dell'ex prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica non è arrivata alcuna raccomandata con il decreto pontificio che annuncia la revoca dello stipendio. Riguardo alla raccomandata che sarebbe stata inviata dall'Apsa, istituzione da poco guidata dal salesiano padre Giordano Piccinotti, Bechis ha scritto che vi si comunicava "la fine al 30 novembre del comodato gratuito dell’appartamento di circa 400 metri quadrati, aggiungendo che se il cardinale avesse voluto restare inquilino sarebbe stato possibile pagando di tasca sua una cifra a metro quadro che avrebbe comportato un affitto superiore ai 10mila euro mensili". In realtà, Burke non ha mai goduto della formula del comodato d'uso gratuito dell'appartamento in cui risiede da più di 14 anni ed ha sempre pagato un affitto. Come noto, peraltro, gli alloggi assegnati a cardinali, capi dicastero e chi è in servizio presso la Santa Sede, pur prevedendo canoni agevolati, richiedono all'ingresso spese che sono a carico del fittuario. A quanto risulta a IlGiornale.it non è da escludere che in futuro possa arrivare una richiesta come quella quantificata da Open per l'affitto dell'appartamento, ma ad oggi non è arrivata nella cassetta postale di Burke alcuna comunicazione di questo tipo dall'Apsa con la cifra indicata.

La ricerca di una casa

È un dato di fatto che il cardinale Burke è diventato un punto di riferimento per gruppi e singoli di cattolici in tutto il mondo in questi anni che amano la Chiesa ed il Papa ma soffrono per alcune decisioni. La notizia dell'annunciata privazione di stipendio e casa ha provocato grande sgomento in questa parte del mondo cattolico e non c'è dubbio che sarebbero in molti a sostenere anche economicamente il porporato, persino per pagare un affitto a Roma. Ma questo non è uno scenario in campo attualmente. A IlGiornale.it, infatti, risulta non corrispondente al vero che il porporato americano avrebbe chiesto ai suoi collaboratori di "cercare fra le agenzie immobiliari un altro appartamento in affitto non lontano dal Vaticano ma a prezzi più abbordabili", come ha scritto Open. In attesa che l'annuncio fatto dal Papa ai capi dicastero e poi confermato al giornalista amico Austen Ivereigh si traduca in atti concreti, Burke ha preferito rimanere in silenzio rifiutando le richieste di interviste e di commenti.

Quale sarà il futuro del cardinale statunitense associato alle iniziative dei dubia si saprà probabilmente dopo il suo ritorno a Roma previsto per metà dicembre. Ci potrebbe essere un colpo di scena del Papa pronto a tornare indietro su questa decisione?

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