Fatto fuori il cardinale conservatore. Cosa nasconde la decisione del Papa

Il pontefice toglierà la casa e lo stipendio al cardinale Burke, reo di aver firmato un documento di protesta sul Sinodo

Fatto fuori il cardinale conservatore. Cosa nasconde la decisione del Papa
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Clima rovente in Vaticano, Papa Francesco risponde con forza agli assalti del mondo conservatore a stelle e strisce. Le accuse ricevute dal fronte statunitense non sono passate inosservate e il pontefice è intenzionato a firmare conseguenze di rilievo. E nel mirino di Bergoglio non è finito un vescovo di una diocesi minore – basti pensare al recente caso di Joseph Strickland di Tyler – ma un esponente di rilievo come il cardinale Raymond Burke. Quest’ultimo è infatti considerato il punto di riferimento tra i critici e dovrà presto fare i conti con la muscolare reazione del Papa.

Come evidenziato dal Corriere della Sera, Bergoglio avrebbe annunciato “alcuni provvedimenti di natura economica, accompagnati da pene canoniche. Secondo quanto riferito da un alto prelato presente all’incontro con i capi dei dicasteri vaticani di settimana scorsa, a Burke – definito senza mezzi termini “un nemico” – verranno tolti casa e stipendio. La decisione non è stata ancora confermata, ma l’ufficialità è attesa già nei prossimi giorni.

Ricordiamo che già nel 2013, pochi mesi dopo l’elezione al soglio pontificio, Papa Francesco rimosse Burke da membro della Congregazione dei vescovi, sostituendolo con il cardinale Donald Wuerl. E ancora, a testimonianza dei rapporti tutt’altro che distesi, il Papa argentino nel settembre del 2021 si espresse così: “Anche nel collegio cardinalizio ci sono alcuni negazionisti e uno di questi (Burke), poveretto, è ricoverato con il virus”.

La punizione esemplare nei confronti di Burke sarebbe una sorta di messaggio da parte di Papa Francesco al mondo conservatore: stop ad atteggiamenti aggressivi. Ma c’è anche un altro aspetto da considerare e di certo non di poco conto. Parliamo della frattura tra cattolicesimo conservatore e progressista. Burke insieme ad altri quattro cardinale aveva espresso “dubia” sul Sinodo appena terminato e su quello precedente sull’Amazzonia. In altri termini, l’accusa rivolta a Bergoglio è quella di provocare uno scisma all’interno del Vaticano, basti pensare alle scelte contrarie alla dottrina ufficiale.

Ma non solo. Al recente convegno “La Babele sinodale”, Burke non ha risparmiato attacchi frontali al pontefice, parlando di “errori filosofici, canonici e teologici”.

La truppa degli scontenti è piuttosto corposa, secondo il mondo conservatore, segno di malumori ormai datati. Ma secondo il Corriere Burke rappresenterebbe anche personaggi e istituzioni statunitensi (ed europee) che considerano Papa Francesco un pericolo. Ciò che è certo è che la tensione in Vaticano è palpabile.

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