Venerdì nero per i cortei in centro E la città piomba di nuovo nel caos

Bastano quattro ore di sciopero del trasporto pubblico per paralizzare la città. Ieri Roma è stata capitale degli ingorghi e dei disagi. La circolazione sulle strade si è bloccata a causa degli effetti dei cortei promossi dai sindacati. Effetti, amplificati dalla pioggia.
A incrociare le braccia per primi sono stati i dipendenti delle due linee della metropolitana, le cui stazioni sono state chiuse prima dell’inizio dell’astensione dal lavoro, mentre i treni sulla ferrovia Roma-Lido, Termini-Giardinetti e Roma-Civitacastellana-Viterbo viaggiavano regolarmente.
Poi, mezz’ora più tardi, è toccato ai piloti, assistenti di volo e personale di terra aderenti alla Filt-Cgil e ai lavoratori nel settore del pubblico impiego, compresi quelli della scuola e della sanità, che hanno scioperato per otto ore.
Nello scalo romano risultavano soppressi, nella fascia oraria interessata dall’agitazione, 39 voli in partenza e 35 in arrivo, in gran parte della compagnia Alitalia-Cai. Ma non si sono registrati particolari disagi per i passeggeri. Il piano predisposto dalla Compagnia, infatti, che ha preventivamente soppresso alcuni collegamenti sull’intera rete e ha «riprotetto» gli utenti coinvolti su voli alternativi nella stessa fascia oraria o comunque in giornata, avvertendoli già due giorni fa, ha avuto i suoi effetti.
Alla protesta generale indetta dalla Cgil, alla quale avrebbero partecipato secondo gli organizzatori 50 mila persone, si è aggiunta quella dei Cobas scuola, che ha raccolto l’adesione del 50 per cento dei docenti e del personale impiegato negli istituti.
La manifestazione della Cgil, che ha interessato anche gli uffici pubblici, gli ospedali e le banche, è partita dopo le 9 da piazzale Flaminio per raggiungere piazza Mazzini. Il serpentone formato da ragazzi delle medie, universitari e precari del mondo dell’istruzione, invece, ha preso il via alle 9.30 da piazza della Repubblica, guardato a vista dalle forze dell’ordine, e ha sfilato per le vie del centro fino a piazza Venezia, via delle Botteghe Oscure e via Arenula, per fermarsi davanti al ministero dell’istruzione di viale Trastevere.
Le aperture a soffietto predisposte dai vigili urbani al passaggio dei cortei e l’accesso alle zone a traffico limitato del centro e di Trastevere, non sono bastate a diminuire i problemi per gli automobilisti. Ingorghi e code significative si sono registrate non soltanto nel cuore della città, ma anche sulla tangenziale Est, con rallentamenti intensi in via Cavour, via Tuscolana, Corso Francia, Nomentana, San Giovanni e Foro Italico. Traffico a singhiozzo anche sulla tangenziale Est in direzione di San Giovanni.
Gravi problemi anche per gli utenti dei mezzi pubblici, e non poteva essere altrimenti dal momento che, secondo i dati di Cotral Spa, solo nel trasporto extraurbano della Regione sono state cancellate il 26.98 per cento delle corse mentre l’adesione per quanto riguarda il servizio di superficie è stata del 28 per cento.
Non è andata meglio ai turisti che ieri mattina hanno trovato sbarrate le porte della Galleria Borghese e della Galleria Nazionale d’Arte Moderna. Qualche problema anche alle Scuderie del Quirinale, dove è allestita la grande mostra dedicata al Caravaggio: qui l’accesso non è stato interdetto ma il personale in servizio ridotto ha reso più lunghi i tempi di attesa per chi non aveva prenotato la visita. Stesso discorso per i Musei Capitolini e i musei comunali in genere, da Palazzo Caffarelli a Palazzo Massimo.
E sembrava che a partire dalle 13,30 tutto potesse tornare alla normalità.

Sul versante del trasporto pubblico, infatti, bus e tram dalle rimesse hanno iniziato a raggiungere i rispettivi capolinea per riprendere il servizio. Ma gli ottimisti sono stati ben presto delusi: alle 14, infatti, è stata la volta dello sciopero dei dipendenti delle Ferrovie dello Stato, che andato avanti fino alle 18.

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