Veniamo da lontano e andiamo lontano...

Vivo il Giornale da oltre 33 anni. Tutti i giorni. Ho imparato - fin dalla prima telefonata cui ho risposto - che il rapporto tra i lettori e questa testata è qualcosa di speciale e diverso da tutti gli altri quotidiani. Ma che cosa sia realmente l'ho capito con il primo viaggio che ho organizzato nel novembre del 2008 in Kenya, travolto dall'affetto e dalla partecipazione di quanti e sono tanti - hanno aderito alla nostra iniziativa, «I Viaggi del Giornale»: 22.000 lettori che in questi 13 anni hanno seguito me, Giovanni Medaglia di Passatempo il nostro organizzatore operativo - in oltre 114 viaggi in 66 diversi Paesi del mondo e in tante regioni italiane.

Sono molti i ricordi di questi viaggi che un altro quotidiano ha copiato in tutto e per tutto, senza però avere il successo dei nostri perché gli manca l'affetto e la fedeltà che i lettori riservano a noi: dall'avventura in Siria con Livio Caputo - uno dei più assidui accompagnatori - (nel 2011 siamo stati gli ultimi turisti a lasciare il Paese in aereo a mezzogiorno, poi, chiuso l'aeroporto, è scoppiata la guerra) alla crociera con Silvio Berlusconi che ci ha onorati della sua presenza proprio per ribadire il legame suo personale e della sua famiglia con i nostri lettori. C'è poco da spiegare. Il rapporto tra il Giornale e i suoi lettori è qualcosa che va ben oltre anche alle più dotte e analitiche ricerche sulla comunicazione. Ben più di un legame, è un fatto d'appartenenza che questo quotidiano, da quasi mezzo secolo, può vantare con i propri lettori. Quando il Giornale chiama il lettore risponde. Sempre. Si sentono una grande famiglia. In un viaggio partito da lontano.

Scriveva nel 2008 l'indimenticato Gian Galeazzo Biazzi Vergani: «Erano anni difficili il Giornale era appena nato tra mille difficoltà e ostilità. Avevamo però il conforto dei nostri lettori e nacque l'idea di organizzare qualche viaggio per poterli avere ancora più vicini ed amici. Il primo fu il battello sul Po fino a Venezia. Montanelli parlò ai 150 partecipanti in uno storico Teatro di Mantova aperto per l'occasione. Sul battello una sfilata di moda organizzata da Lea Pericoli. A Venezia un concerto in una chiesa e guide esperte per i tesori d'arte. Seguirono altri viaggi, come quelli ai Castelli della Loira, lungo il Reno fino in Olanda, tra le nevi di Cortina. Dopo trent'anni è rinata per un'idea del nostro Stefano Passaquindici sotto la direzione di Mario Giordano. É passata un'intera generazione, i tempi, gli umori e i problemi sono mutati.

Stiamo vivendo momenti difficili. E tuttavia ho avuto una piacevole sorpresa le adesioni ai nostri progetti hanno superato di tre o quattro volte quelle di trent'anni fa». Siamo noi che veniamo da lontano e andiamo lontano...

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