In concomitanza con luscita di un catalogo delle opere di Fausto Pirandello (1899-1975), curato da Claudia Gian Ferrari, di recente scomparsa, è stata portata avanti la sua scelta di presentare in una mostra le opere esposte nelle quadriennali del 1935 e del 1939, insieme ad altre affini per tematiche e periodo. Tutte opere che esprimono il suo desiderio di misurarsi contro una tradizione secolare basata sui moduli di una presunta classicità. E in effetti egli si presenta alla svolta dellarte italiana degli anni Trenta con una carica rivoluzionaria e una formazione artistica che lo aveva portato anche a Parigi, «a bagnar i panni in Senna» insieme con De Pisis e tanti altri.
Nella Galleria nazionale d'arte moderna (viale delle Belle Arti, 131), fino al 2 maggio si tiene la mostra Fausto Pirandello alle quadriennali del 1935 e del 1939, che, oltre a far conoscere un periodo molto fecondo della sua pittura drammaticamente veristica, evidenzia anche i rapporti del pittore col celebre padre Luigi. In questa occasione i figli del pittore hanno donato lunico ritratto di Luigi Pirandello dipinto dal figlio, che lo presenta in atteggiamento quasi solenne, ma con una punta di affettuosa irriverenza nellassonanza tra la forma del cappello e il paralume dello sfondo. Era il 1936 e i rapporti tra i due, dopo un periodo di incomprensione, si erano rasserenati, tanto che trascorsero parte dellestate insieme, nella villa di Fausto ad Anticoli Corrado, e mentre Fausto ritraeva il padre, Luigi a sua volta ritraeva il nipote Pier Luigi. In effetti anche il drammaturgo si dilettava di pittura e, forse proprio per la sua pretesa di giudicare male larte contemporanea, non si trovò spesso in sintonia col figlio. Nello stesso periodo Fausto cominciò a dipingere Siccità, mentre il padre gli stava accanto, provocando continue discussioni. Il quadro venne ripreso nel 1937 e presentato alla Quadriennale del 39, dove attirò le critiche di Mussolini per via delle camicie rosse dei contadini raffigurati, che nellidea di Fausto ben contrastavano con le pannocchie gialle di un campo di mais, ardente sotto il sole. Un dipinto che è stato messo in relazione con uno scritto del padre è La pioggia doro, apparentemente ispirato al mito di Giove e Danae, ma con lintroduzione di alcune parti di una scultura di gesso fatta a pezzi. Unaltra opera di ambito famigliare è Padre e figlio, raffigurante in realtà Fausto col fratello Stefano, che fece pensare allepoca a due mendicanti.
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