Verso la revoca dei domiciliari per Sottile

da Roma

Le novità sull’inchiesta che vede coinvolto Vittorio Emanuele di Savoia, ieri sono arrivate da Roma. Salvatore Sottile, agli arresti domiciliari per «concussione sessuale», sta per ottenere la libertà: i pm di Roma, Giancarlo Amato e Maria Cristina Palaia, che hanno ricevuto le circa 500 pagine di atti che riguardano il portavoce di Gianfranco Fini, sembrano orientati a chiedere al gip della Capitale la revoca degli arresti.
I pm romani sembrano convinti che il reato non possa essere reiterato ma, nello stesso tempo, stanno valutando se interrogare la soubrette Elisabetta Gregoraci. La donna ha negato nei giorni scorsi di aver avuto rapporti intimi con Sottile, al Ministero degli Esteri, e ha aggiunto di averlo ammesso quando fu interrogata da Woodcock, ma dopo aver subito «pressioni».
Alberto Iannuzzi, gip di Potenza, sabato scorso, aveva rigettato l'istanza degli avvocati di Sottile per la remissione in libertà, gli inquirenti della Capitale agirebbero«d'iniziativa».La procura di Roma ha tempo fino al 5 luglio per chiedere l'eventuale conferma, pena la decadenza del provvedimento d’ufficio, degli arresti domiciliari per Sottile. In questa fase i magistrati potrebbero stabilire di non sentire Elisabetta Gregoraci, avendo a disposizione le sue dichiarazioni rilasciate ai colleghi lucani, e rimandare l'audizione ad un secondo momento.


Intanto, il principe Vittorio Emanuele di Savoia, il protagonista assoluto dell' inchiesta: «È stressato, ha perso chili, non sta bene», ha detto un suo collaboratore. Il principe riceverà in breve tempo la visita dei medici, mentre continua ad essere rimandata quella del figlio, Emanuele Filiberto, anch'egli indagato nell’inchiesta.

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