Il vertice del G7 e tre cortei: un giorno di caos annunciato

La capitale vive l’ennesima giornata di caos. Tre cortei e le chiusure dell’area interessata dal G7 provocheranno oggi il blocco parziale del cuore della capitale. Già ieri sera, infatti, sono scattate le misure di sicurezza per accogliere i ministri delle Finanze e i governatori centrali dei sette Paesi più industrializzati del mondo. Tutta la zona di via Veneto è off-limits: in poche ore sono spariti i cassonetti, sono stati sigillati i tombini e rimosse tutte le auto che non hanno rispettato il divieto di sosta.
L’Excelsior di via Veneto, dove si svolgeranno anche gran parte degli incontri e l’altro hotel, poco distante, dove sono state sistemate molte delegazioni, sono stati controllati e «bonificati». Le personalità straniere che partecipano al G7 Economico sono arrivate questa mattina a Ciampino e Fiumicino. Polizia, carabinieri e agenti delle forze speciali hanno scortato ogni arrivo e scorteranno poi tutte le partenze. Questo significa che le strade vengono chiuse a soffietto per permettere il passaggio delle auto. Sorvegliata speciale queste sera è anche Villa Madama che ospiterà la cena ufficiale. Quindi tutta l’area compresa tra il Lungotevere delle Vittorie e lo stadio Olimpico subirà ripercussioni per la circolazione. Via Veneto, invece, è chiusa al traffico fino a domani sera e la stessa sorte tocca a via XX Settembre, dove si trova il ministero dell’Economia. Le corsie preferenziali, insieme a quelle di via Pastrengo saranno chiuse per permettere eventuali spostamenti d’emergenza. Tutte le strade interessate dal vertice, poi, saranno presidiate da agenti antisabotaggio, artificieri e personale della Digos. Tutto è aggravato dalla deviazione in centro di 11 linee di autobus, almeno fino a domani pomeriggio.
L’unica consolazione per i romani è la revoca dello sciopero dei trasporti, che era indetto per oggi. L’Atac ha comunicato che l’agitazione, su richiesta del prefetto, è slittata al 19 febbraio, per la Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl della Trambus mentre il 20 febbraio incroceranno le braccia i lavoratori della Faisa Cisal.
Non hanno rinunciato alla protesta contro il Governo, invece, gli statali della Funzione Pubblica e i metalmeccanici della Fiom Cgil, che hanno fissato una manifestazione nazionale e un comizio a piazza San Giovanni. Per l’occasione a Roma sono già arrivati oltre mille pullman e 16 treni speciali. Tre i cortei che confluiranno tutti a piazza San Giovanni. Il primo, con lavoratori provenienti da Veneto, Lombardia, Toscana, Marche, Abruzzo e Molise partirà alle 9 dal piazzale della stazione Tiburtina e, attraverso via Tiburtina, piazzale del Verano, viale dello Scalo di San Lorenzo, piazza di Porta Maggiore, piazza Santa Croce in Gerusalemme e viale Carlo Felice, raggiungerà san Giovanni.
Il secondo, invece, che vedrà impegnati operai e impiegati di Trentino-Alto Adige, Umbria, Lazio, Campania, Calabria e Sicilia si muoverà da piazza della Repubblica alle 9.30 e, attraverso piazza dei Cinquecento, via Cavour, piazza di S. Maria Maggiore, via Merulana, viale Manzoni e via Emanuele Filiberto, raggiungerà la stessa piazza.

Il terzo serpentone (Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Sardegna, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Puglia e Basilicata) prenderà il via da piazzale dei Partigiani attorno alle 9 e percorrerà Porta San Paolo, viale della Piramide Cestia, viale Aventino, piazza di Porta Capena e via di San Gregorio, per poi costeggiare il Colosseo, imboccare via Labicana e confluire, all’incrocio tra via Merulana e viale Manzoni, nel secondo corteo. Alle 11 a piazza San Giovanni è previsto il comizio conclusivo. I disagi per i romani, invece, non termineranno. E domani si bissa.

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