Viaggiare su un Suv a vantaggio della sicurezza

Viaggiare su un Suv a vantaggio della sicurezza

Il successo dei Suv è fuori discussione. Piacciono e contribuiscono a dare fiato alle vendite di case e concessionari, nonché a limitare il quadro generale del mercato automobilistico italiano bersagliato duramente tanto dagli effetti della crisi quanto da quelli impressi dal rincaro dei servizi e del costo dei carburanti.
Anche se spesso sono messi alla...berlina, ma come spiegato in copertina solo a causa della condotta di alcuni utenti, i Suv riscuotono un gradimento crescente – che per altro si può dire globale – che devono a vari fattori: dalle sembianze in genere assai trendy alla versatilità generale, anche se quella relativa all’impiego fuoristradistico coinvolge solo una minima parte degli acquirenti.
E non è la principale ispiratrice delle motivazioni d’acquisto. Va intesa, quindi, a livello di ampie possibilità di carico, ma si può estendere anche alla sicurezza che molti automobilisti percepiscono stando al volante. È determinata dalla posizione di guida rialzata, che assicura una maggiore visibilità di marcia rispetto a quella di berline e station wagon. A livello di sicurezza si può anche aggiungere che a questo fattore concorrono sia la trazione integrale, che ottimizza comunque il comportamento sull’asfalto, sia i numerosi dispositivi approdati sui Suv che si prefiggono di dare al conducente gli strumenti giusti per muoversi consapevolmente.
Tra questi ci sono quelli che eliminano l’angolo cieco dei retrovisori, i cruise control adattivi che a velocità costante mantengono la giusta distanza dai veicoli che precedono arrivando anche a frenare incisivamente quando la situazione lo richiede, le telecamere per le manovre di retromarcia e l’avviso di superamento della corsia di marcia.
Nel settore sono stati portati al debutto, come del resto ogni innovazione, dalle vetture dei marchi Premium – nello specifico Audi Q7, Bmw X5, Mercedes Classe M e Porsche Cayenne – ma oggi sono disponibili anche per i modelli meno costosi.
In alcuni casi, poi, sono stati addirittura i Suv a portare a diffondere concezioni tecniche destinate a ridimensionare gli effetti che corporature robuste e pesi elevati imprimevano ai consumi. Così, nel corso del tempo, la crescita dell’efficienza generale ha determinato maggiori percorrenze medie e minori emissioni di CO2.
A titolo di esempio si possono citare le Bmw X1, X3 e X5. Sono molto più sobrie delle progenitrici grazie al pacchetto EfficientDynamics, al proliferare di cambi automatici con 8 marce e agli affinamenti aerodinamici delle carrozzerie.
Addirittura, l’X1 ha portato allo scoperto con la 2.8i nell’intera gamma della casa bavarese un motore a benzina di 2 litri – turbo e a iniezione diretta – più performante del 3 litri che ha sostituito, pur essendo meno potente, ma che assicura percorrenze superiori addirittura a quelle del 2 litri, non turbo, della 18i che sviluppa quasi 100 cv in meno. Ma lo stesso si può dire anche dell’ultima edizione della Jeep Grand Cherokee, spinta da un turbodiesel di 3 litri by Fiat Powertrain Technologies che ha incrementato le percorrenze di oltre il 20% rispetto a quelle garantite dalla generazione precedente di questo modello, spinta da un’unità di analoga cilindrata ma con 218 anziché 241 cv.
Il gradimento riscosso da questo genere di vetture si deve anche a fattori legati all’aspetto di questi modelli. Ultimo esempio di tale continuo upgrading stilistico è la Range Rover Evoque, modello che tra l’tro ha introdotto nel settore anche il concetto di coupé con la filante silhouette della versione a 3 porte: una variazione sul tema che, sicuramente, non mancherà di fare proseliti nell’ambiente dei Suv. Nel quale si è recentemente fatta largo l'italo-americana Fiat Freemont: capiente, super-equipaggiata, con motori turbodiesel «tricolori» e offerta a un prezzo intrigante, a dispetto di quanto indicherebbe la robusta corporatura.

Quest'ultima, però, a volte è meno «gigante» di quanto suggeriscono i lineamenti come può confermare la Nissan Pathfinder, che è più corta di molte filanti e pretenziose station wagon in circolazione. Ma chi cerca quacosa di più compatto, può guardare a proposte di taglia inferiore, come le «gemelle diverse» Fiat Sedici e Suzuki Sx4.

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