LE VIE DEL CINEMA

Da domani a giovedì prossimo le anteprime di Venezia e Locarno

Carlo Faricciotti

È giunta all'edizione numero 27, ma non conosce flessioni, tutt'altro, Le vie del cinema, ovvero i film della Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia e quelli del Festival di Locarno in passerella a Milano.
Una rassegna che parte domani e si protrarrà fino al 14 settembre e che si avvale di una formula ormai collaudata: 49 film direttamente dal Lido e dalle sponde festivaliere del Lago Maggiore. In pratica, un'ampia fetta di cinema mondiale, d'autore ma non solo, a disposizione per sette lunghissimi giorni tutti da vivere.
Promossa dal Comune di Milano-Settore Cultura e dall'Agis Lombardia, Le vie del cinema spazierà quindi dal prodotto hollywoodiano a quei lavori d'autore e quei documentari che «difficilmente trovano spazio nella normale distribuzione» come ha sottolineato ieri in sede di conferenza stampa Domenico Losurdo, segretario generale dell'Agis Lombardia.
Moltissimi anche gli autori presenti in sala per incontrare il pubblico: Bruno Bigoni e Giovanni Davide Maderna (oggi alle 18 alla Feltrinelli di piazza Piemonte; Maderna sarà presente anche alla proiezione di Schopenhauer, Apollo spazioCinema, venerdì alle 19.30); Vittorio De Seta (Apollo spazioCinema, martedì 12); Agostino Ferrente; Elisabetta Sgarbi con il protagonista del suo film Diego Marani (Apollo spazioCinema, venerdì alle 21); Marina Spada (Apollo spazioCinema, lunedì 11).
In più, l'Orchestra di Piazza Vittorio (ventuno musicisti provenienti da dodici Paesi: Tunisia, Ecuador, Senegal, India, Cuba, Romania, Argentina, Egitto, Germania, Marocco, Stati Uniti e Italia) terrà un concerto domenica 10 settembre, al termine delle proiezioni delle 17.30 e delle 20 del film-documentario loro dedicato, all'Apollo spazioCinema.
Parlando di film, la scelta, come detto, è abbondante: gli autori veterani, come Alain Resnais (Private Fears in Public Places), Manoel De Oliveira (Belle tojours), Vittorio De Seta (con il documentario Lettere dal Sahara); le ex giovani promesse come Kenneth Branagh (Il flauto magico, ovvero come celebrare l'anniversario mozartiano con un film-opera); gli autori emergenti, come Emanuele Crialese (Nuovomondo) e Vincenzo Marra (L'udienza è aperta); gli arrabbiati, come Oliver Stone (World Trade Center) e Spike Lee (When the Levees Broke. A Requiem in Four Acts); le star, come Meryl Streep in Il diavolo veste Prada.
E ancora, la coppia d'assi del noir James Ellroy-Brian DePalma (Black Dahlia), il sarcastico Stephen Frears (The Queen) e dall'Oriente il cinese Yu-Chieh Cheng (Yi Nian ZhiChu) e il giapponese Kurosawa Kiyoshi (Retribution). Gli appassionati poi non dovrebbero farsi sfuggire Neil Young: Heart of Gold (sabato 9, cinema Mexico, alle 18, 20.30, 22.30, 00.15), il documentario che il regista de Il silenzio degli innocenti e Philadelphia Jonathan Demme ha consacrato al vecchio rocker canadese.
Fra le pellicole del Festival Internazionale di Locarno (al quale sono dedicate le proiezioni di tutto il secondo giorno e di gran parte del terzo, da segnalare Le dernier des fous di Laurent Achard (Pardo per la Miglior Regia e Menzione Speciale Giuria Ecumenica), Half Nelson di Ryan Fleck (Premio Speciale della Giuria), Jimmy della Collina di Enrico Pau (Premio Giuria Cicae/Arte & Essai), Mnogotochie di Andrei A.

Eshpai (Menzione Speciale Giuria dei Giovani) e Agua di Veronica Chen (Menzione Speciale «“L’ambiente è qualità di vita»). Dal Concorso Cineasti del Presente Verfolgt di Angelina Maccarone (Pardo d’Oro Cineasti del Presente) e da Piazza Grande il documentario di Jonathan Demme Neil Young: Heart of Gold.

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