Vieille France Champagne «all'antica»

I n questa stagione prenatalizia ci perdonerete una maggiore attenzione alle bollicine nobili, buone per un brindisi di alto lignaggio e per un regalo a colpo sicuro. In un recente appuntamento milanese dedicato allo Champagne organizzato dall'Académie du Champagne ci ha colpito molto il millesimato 2004 della maison Vieille France, casa fondata a Avize nel 1860 da Léon Le Brun nel cuore della Côte de Blancs e trasferita nel 1975 a Chalons-sûr-Marne e oggi di proprietà della famiglia Rapeneau del gruppo Martel che prosegue sul percorso tracciato dalla famiglia Le Brun. Caratteristica della maison l'affascinante dedalo di gallerie, lunghe diversi chilometri, tagliate nel gesso in epoche remote nella cantina di Reims e nelle quali lo Champagne matura e si affina.

La maison propone una Cuvée di prestigio che ricorda l'origine della casa, la Cuvée Vieille France dalla forma particolare e un po' vintage che costringe a un rémuage effettuato manualmente. Il millesimo 2004 è un assemblaggio di Pinot Noir (60 per cento) e Chardonnay (40 per cento) che arrivano dai migliori cru della Côte de Blancs (Cramant, Avize, Chouilly, Vertus) e della bassa Montagne de Reims (Bouzy e Ay). Il vino riposa cinque anni sui lieviti e si propone alll'occhio color oro, al naso ricco e ammaliante con note di frutta bianca e di gesso, in bocca fresco ed elegante, quasi aristocratico, con una promessa di longevità davvero accattivante.

L'abbinamento, come per molti Champagne, ha una palètte assai ricca: crostacei, frutti di mare, pesci, volatili. Ma non si sbaglia a berlo solitario o come aperitivo.

In carta anche una Cuvée Platinum «limited edition» del millesimo 2006, frutto di un'annata canicolare che dà al vino una struttura impareggiabile.

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