Violentatore seriale e con precedenti, condannato a due anni e mezzo

L'egiziano irregolare di 37 anni palpeggiava le donne entrando nelle loro auto davanti a scuola

Violentatore seriale e con precedenti, condannato a due anni e mezzo
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È il 12 dicembre dell'anno scorso, un banale giovedì alle quattro di pomeriggio, l'orario di uscita delle scuole. Una donna di 33 anni sta camminando in una via tranquilla del quartiere San Siro, a pochi passi da una elementare, ed è insieme ai suoi bambini di quattro e due anni. Con la coda dell'occhio vede un uomo barcollante e con le braccia sanguinanti e ricoperte di tagli, che la fissa dritta negli occhi. È a quel punto che l'uomo la supera a sinistra. Le si avvicina in un lampo, con la mano le alza i vestiti e la palpeggia con forza. «Lì per lì non ho realizzato racconterà a verbale la vittima, ancora incredula - perché non mi aspettavo una cosa del genere, quindi mi sono girata verso di lui e ho visto che proseguiva a camminare per di più in direzione di un'altra donna». Ma il 37enne, un egiziano irregolare che aveva da poco finito di scontare la sua pena per cessione di stupefacenti, non si limita a questo episodio. Si avvicina a una 44enne, che in quel momento è piegata sui sedili posteriori dell'auto, intenta ad allacciare le cinture del seggiolino del suo bambino, e palpeggia anche lei. Identico modus operandi, identica sfrontatezza dell'azione.

Il marito, che è seduto davanti dalla parte del guidatore, si accorge di quanto sta accadendo, scende dalla macchina e lo insegue. Ma l'altro si allontana velocemente e fa perdere le sue tracce, poco prima di essere raggiunto dai carabinieri che a quel punto lo fermano. Nonostante sia stato colto in flagrante, prima nega l'evidenza. «Che cosa ho fatto? Non ho fatto niente io», dice ai militari. È anche determinato a fuggire: «Non ci vengo con voi», urla, e prende i militari a calci.

Dall'analisi delle banche dati è emerso che aveva anche dei precedenti di polizia. Era stato scarcerato neanche due settimane prima dalla casa circondariale di Cremona, dopo avere espiato la sua pena a un anno e mezzo di reclusione e tremila euro di multa. Negli atti dell'inchiesta si legge che il 37enne, che portava anche con sé un coltello, «si è mostrato incurante del contesto, della presenza, dunque, anche di bambini, così decidendo di approfittare della situazione di confusione creatasi all'uscita dalla scuola, per palpeggiare le donne presenti, colte di sorprese e del tutto inermi».

Alla fine di febbraio, la sentenza del processo che si è svolto con rito abbreviato. Il giudice milanese Alberto Carboni non gli ha riconosciuto le generiche, ma lo ha anche condannato per resistenza a pubblico ufficiale. Al reato di violenza sessuale è stata applicata l'attenuante della minore gravità, e la condanna finale è stata a due anni e quattro mesi di carcere.

«La violenza esercitata è stata tutt'altro che minimale si legge nelle motivazioni - e si è protratta con intensità crescente anche all'interno della vettura». La sua avvocata Rosemary Dos Anjos ha presentato ricorso in appello.

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