Visco: recessione nel 2012 Prestiti imprese in netto calo

L'allarme del governatore della Banca d'Italia: "Come abbiamo indicato negli scenari presentati nell'ultimo bollettino economico, prevediamo una flessione del prodotto in media annua dell'ordine dell'1,5%. Ma bisogna guardare avanti..."

Visco: recessione nel 2012 Prestiti imprese in netto calo

Il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, parlando al congresso dell'Assiom Forex a Parma, lancia l'allarme: "Il 2012 sarà un anno di recessione. Come abbiamo indicato negli scenari presentati nell'ultimo bollettino economico, prevediamo una flessione del prodotto in media annua dell'ordine dell'1,5%".

"Ma è necessario guardare avanti - sottolinea Visco - perché la normalizzazione delle condizioni sui mercati finanziari e del credito sia possibile stabilizzare l'attività produttiva in Italia già nella seconda metà del 2012 e tornare a un'espansione del reddito nel prossimo anno".

La politica monetaria da sola non basta

"La politica monetaria - sottolinea Visco - non può da sola risolvere la crisi. Allo sforzo di consolidamento dei conti pubblici devono accompagnarsi riforme strutturali per una crescita sostenuta e bilanciata; va data rapida attuazione alle prescrizioni del fiscal compact. Vanno rese più agili ed efficaci le procedure operative dei meccanismi di sostegno finanziario a livello europeo, va assicurata l'adeguatezza della loro capacità di intervento".

Agenzie di rating non sempre adeguate

La valutazione del rischio sovrano "richiede l’utilizzo di ingenti risorse e le agenzie di rating non sempre sono state in grado di svolgerlo adeguatamente". Secondo Visco "andrebbero definiti standard appropriati; sarebbe opportuno che si sviluppassero relazioni trasparenti tra le agenzie e le istituzioni indipendenti, nazionali e sopranazionali, che svolgono per mandato analoghi compiti di valutazione".

In forte calo i prestiti alle imprese

Uno dei problemi più grossi che impediscono il rilancio dell'economia, già in crisi, è la difficoltà di avere credito. Basti pensare che a dicembre i prestiti alle imprese "si sono contratti, di circa 20 miliardi; l’entità della diminuzione è molto elevata nel confronto storico, anche se può avere in parte risentito della volatilità dei dati di fine anno".

Le tensioni sui Btp? Non ancora risolte

"Le tensioni nei mercati finanziari internazionali restano alte - sottolinea Visco - e la difficoltà di risoluzione della crisi della Grecia, evidente anche negli ultimi giorni, trasmette impulsi di turbolenza all’intero mercato europeo.

Le inquietudini degli investitori sui titoli di Stato italiani sono oggi attenuate rispetto ai momenti peggiori, ma non sono dissipate". Dunque il pericolo spread non è ancora passato, bisogna vigilare.

 

 

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