Una vita d’arte e teatro: Milano premia Albertazzi

Il regista, 80 anni, ha ricevuto la targa d’oro alla carriera

Non è un caso che l’albergo più romantico e già letterario della città abbia festeggiato l’altra sera Giorgio Albertazzi con una Targa d’oro alla Carriera. Nelle splendide sale del Grand Hotel et de Milan di via Manzoni, dove Stendhal spasimava per le belle contesse della nobiltà lombarda e Giuseppe Verdi componeva capolavori e intesseva amori, il grande attore fiorentino si muoveva come se da sempre facesse parte dell’ambiente.
Ottant’anni magnificamente portati, Albertazzi del resto al Milan è di casa ogni qual volta il lavoro lo chiama nella nostra città. Per l’occasione un’altra toscana doc Simonetta Puccini, nipote del celebre compositore, Giacomo, era al suo tavolo insieme con Francesco Alberoni, all’assessore comunale Andrea Mascaretti e alla presidentessa degli Amici della Lirica Daniela Javarone, che ha organizzato la serata per il grande mattatore insieme al marchese Alberto Litta.
Incalzato da Enrico Groppali, critico teatrale de Il Giornale, Giorgio Albertazzi ha ripercorso la sua vita e la sua carriera, l’amicizia con Zeffirelli, Visconti e Antonioni, la rivalità con Gasmann e Carmelo Bene, i tempi eroici degli sceneggiati televisivi, l’amore con Anna Proclemer e con molte altre. Inneggiando alla bellezza femminile ha recitato di Garcia Lorca «La sposa infedele»: «... Me la portai al fiume le cosparsi le labbra di baci e di sabbia... e non volli innamorarmi pensando che fosse ragazza invece aveva marito». Oltre a Lorca ha citato anche Borges: «Mi fa male una donna in tutto il corpo...», questo è amore, solo un uomo può essere devastato dalla potenza dell’elemento femminile. A questo proposito Albertazzi ha raccontato anche di quando Marlene Dietrich a casa di Visconti spasimava per lui, così come era già accaduto in altre feste romane distruggendo così agli occhi del gelido e omosessuale Luchino l’idea della femmina altera e dominatrice.

Ma il grande dominatore delle scene milanesi è stato Albertazzi, dall’Odeon al Piccolo Teatro. La palma d’Oro per «L’anno scorso a Marienbad» di Alain Resnais, di cui Albertazzi fu protagonista, gliela fece avere la contessa Mocenigo madre dei Carla Nani Mocenigo presente alla serata.

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