TerniPotrebbe essere stato un errore nella manovra di frenata del paracadute, il cosiddetto «flare» che permette di planare in piedi, alla base del terribile incidente di volo di cui è rimasto vittima lattore Pietro Taricone. Il vincitore della prima edizione del Grande Fratello è ora ricoverato nellospedale di Terni, dove è stato sottoposto a un intervento di urgenza per frenare lemorragia interna, laspetto più preoccupante del suo quadro clinico. Le sue condizioni - nellimpatto al suolo ha riportato tutta una serie di fratture (tra cui un trauma cranio-facciale e traumi al bacino e agli arti inferiori, oltre che lesioni al fegato e alla milza) - vengono definite molto gravi e molto serie dalle fonti ufficiali ospedaliere.
Taricone - che è un frequentatore abituale dellaviosuperficie Maratta di Terni - ieri ha partecipato a un corso per la sicurezza in volo riservato a paracadutisti esperti. Dopo la lezione teorica, lattore era salito sullaereo e si era lanciato insieme ad altri sette paracadutisti (tra i quali la sua compagna). Tutto era andato perfettamente. È stato al secondo lancio che si è consumato il dramma. Dal velivolo Taricone si è lanciato, ultimo degli otto, da una altezza di poco superiore ai 1.500 metri. Lattore avrebbe dovuto eseguire la manovra di frenata a un centinaio di metri dal suolo. Avrebbe invece ritardato la manovra e quindi avrebbe impattato il terreno a una velocità superiore a quella prevista e di sicurezza. Secondo unaltra ricostruzione, invece, Taricone avrebbe compiuto una virata a quota troppo bassa. Su questi aspetti comunque stanno sviluppando indagini la polizia di Stato e la procura di Terni, con il dottor Fausto Cardella.
Il ferito è stato subito soccorso da una ambulanza del 118 ed è stato trasportato in ospedale. Al suo arrivo si trovava in stato di incoscienza. Accanto a lui la compagna Kasia Smutniak (che condivide la sua stessa passione per il volo e i lanci), la figlia, il sindaco di Terni Leopoldo di Girolamo e il presidente dellaviosuperficie Vincenzo Sbarzella.
Il direttore generale dellospedale di Terni, Gianni Giovannini ha comunicato in serata che lo stato di salute del paziente è «gravemente compromesso» e ha aggiunto che Taricone stava per essere trasferito nel reparto di terapia intensiva.
Sulla stessa pista si sono registrati incidenti mortali in aprile e in maggio. Nel primo (il 3 aprile) ha perso la vita un romano di 27 anni, che si era scontrato in volo con un altro paracadutista, rimasto gravemente ferito. I due paracadute si erano intrecciati e i due amici erano precipitati al suolo ad alta velocità.
Nel secondo incidente, lo scorso 1° maggio, il lancio era costato la vita ad un parà di 38 anni di Ripatransone (San Benedetto del Tronto). In questo caso non si era aperto il paracadute di emergenza, dopo che la vittima si era scontrata, in aria, con un altro paracadutista.
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