Il web compie 20 anni: ha conquistato il mondo ma nessuno si ricorda cos'è

Per milioni di utenti è sinonimo di internet. Invece il world wide web è l'interfaccia grafica che ha trasformato il sapere della Rete in un grande libro da sfogliare. Lo usa un quarto della popolazione mondiale, ma il suo inventore non è diventato ricco

In principio era il monitor a fosfori verdi, solo tastiera e niente mouse, e per collegarsi alla grande Rete mondiale si usava il modem, un apparecchietto esterno al computer che emetteva uno suono stridulo quando «captava» il segnale telefonico.
Già perché internet vent'anni fa c'era già, ma non il web. Due termini che oggi sono diventati praticamente sinonimi, ma nel 1989 erano due concetti ben distinti. A spegnere venti candeline quest'anno è il World Wide Web, la grande ragnatela WWW, che ha il merito, o la colpa secondo alcuni, di aver reso internet una presenza ineliminabile della nostra vita. Prima del web infatti, consultare internet era un lavoro da smanettoni informatici: non esistevano i «link» da cliccare, non esistevano quelle schermate con grafica e foto che ora permettono di consultare l'immenso sapere della Rete come se fosse un unico grande libro sfogliato da un quarto della popolazione mondiale.
Sulla carta d'identità del web, alla voce data di nascita c'è scritto 13 marzo 1989, il giorno in cui il fisico britannico Tim Berners-Lee, allora trentaquattrenne, presentò al suo supervisore al Cern, il laboratorio europeo di fisica delle particelle a Ginevra, un documento intitolato «Information Management: a Proposal», per rendere più agevole la distribuzione di dati scientifici tra gli scienziati con un sistema basato sugli ipertesti, cioè testi in cui le singole parole potevano essere utilizzate per creare legami con altri testi in altri computer in rete.
«Vago, ma interessante» fu la risposta del supervisore, Mike Sendall, che diede a Berners-Lee il via libera per approfondire il progetto insieme ad un altro scienziato, il belga Robert Cailliau. Nel giro di due anni gli Berners-Lee e Cailliau costruirono le fondamenta del Web e realizzarono anche il primo browser, il programma software per «sfogliare» le pagine del web, del quale darà una dimostrazione domani a Ginevra nell'ambito delle celebrazioni dell'anniversario della nascita del World Wide Web. Per la cronaca, come primo server fu utilizzato un computer NeXT, costruito dalla ditta fondata da Steve Jobs dopo che aveva lasciato la Apple la prima volta. La 'rivoluzionè del Web comincia, però, solo nel 1993, quando viene creato «mosaic», il primo browser, ovvero il programma come Internet Explorer o Firefox che si usa per «navigare».
È anche l'anno in cui il Cern rinuncia ad ogni diritto d'autore sul Web e mette a disposizione del pubblico le basi ed i protocolli del software. Da quel momento il numero dei siti è subito cresciuto esponenzialmente, passando da 130 nel 1993 a 35 milioni nel 2003, ai circa 180 milioni del 2008, secondo le rilevazioni Netcraft (con 1,5 milioni di domini italiani).
E nel 2010, secondo l'Icann, l'ente che sovrintende alla gestione dei domini Internet, raggiungeremo il limite dei quattro miliardi di indirizzi consentito dall'attuale sistema di gestione di rete. Tim Berners-Lee non è mai diventato ricco, nonostante la sua invenzione si sia trasformata nel volano di una nuova economia, ed ha dovuto aspettare fino al 2003 per ricevere i primi significativi riconoscimenti della sua opera. L'anno dopo gli è stato conferito anche un premio scientifico da un milione di euro dal presidente della Repubblica Finlandese ed è stato insignito del titolo di 'Sir' dalla Regina Elisabetta II.

Sir Tim attualmente è il direttore del Consorzio del World Wide Web, con il quale continua a guidare lo sviluppo della grande ragnatela. La sua più grande preoccupazione al momento riguarda la sicurezza e la privacy dei navigatori. La sua invenzione potrebbe diventare il più formidabile strumento per spiare le persone mai creato dall'uomo.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica