Un weekend di castelli in aria

Domani, per un attimo, scordatevi dello smog e del traffico urbani, accantonate i ritmi frenetici della metropoli, e abbandonatevi al silenzio e alla poesia degli antichi castelli dell’entroterra lombardo. Prendete l’auto e attraversate la campagna irrigua dei pioppi e delle risaie, inoltratevi tra le eleganti dimore patrizie, visitate le fortezze dei Gonzaga e degli Sforza, esplorate i borghi medievali che punteggiano i laghi alpini. Sì, proprio domani, perché il 24 ottobre si celebra «La domenica dei castelli e dei giardini», promossa dall’associazione «Castelli e ville aperti in Lombardia» (www.castellieville.it), dal 1997 impegnata nella promozione di oltre quaranta siti storici e luoghi d’arte della regione. Per l’evento, tredici dimore disseminate tra le colline pavesi, le valli bresciane, il lago di Garda e il Mantovano, apriranno le porte al pubblico per svelare i loro tesori. Un’occasione non solo per approfondire, in meno di un’ora di strada, il patrimonio culturale e paesaggistico del Nord Italia; ma anche per ammirare da vicino le sale e gli affreschi di antichi palazzi nobiliari, per passeggiare tra i parchi e i cortili interni, per conoscere le gesta dei loro committenti, per indagare l’arte e la storia di un borgo attraverso le architetture e i segni urbani che lo compongono. Come, per esempio, il Castello di Vigevano (Pv), uno dei più grandi complessi fortificati d’Europa, eretto su un promontorio della costa del Ticino. La sua storia risale al 1345, quando Luchino Visconti volle edificare, sopra le vestigia di un'architettura longobarda (VII-X secolo), un’imponente fortezza difensiva, segno tangibile del suo potere. Il nucleo trecentesco si trasformò negli anni, con gli Sforza prima e i Visconti poi, in sontuosa residenza signorile, con la costruzione della torre e delle scuderie (entrambi realizzati dal Bramante), del Palazzo ducale, del loggiato aereo o «Falconiera» (così chiamata perché da lì venivano lanciati i falconi nei giorni di caccia) e della «Strada coperta», formidabile opera d’ingegneria medievale, costruita per consentire ai signori di Milano di entrare e uscire dalla fortezza senza essere visti. O come il Palazzo Gonzaga Guerrieri, residenza e rifugio dei signori di Mantova durante la peste del 1478, e poi donato alla famiglia aristocratica dei Guerrieri, che ne manterrà il possesso fino alla metà del 1800.
Anche la Franciacorta, conosciuta e apprezzata per le sue cantine e gli eccellenti vini che si producono, è sede di splendidi edifici storici, per lo più dimore patrizie o antichi cascinali ristrutturati. Qui si stagliano il Castello di Grumello del Monte (Bg), che domina il borgo e i suoi vigneti, la residenza dei conti Calepio, nell’omonima valle, e spostandosi verso Brescia, il Palazzo Torri, la roccaforte Bonoris di Montichiari e il maniero di Bornato e Villa Orlando. Fra tutti sovrasta, sulla sommità del Colle Cidneo, il Castello visconteo di Brescia, oggi sede di un plastico ferroviario e di due musei (la raccolta civica del Risorgimento e una delle più ricche collezioni europee di armi). Sul portale d'ingresso cinquecentesco, si può ancora ammirare il leone di san Marco, a ricordo della Repubblica Veneziana che governò la città per più di quattro secoli; ma l’elemento architettonico più significativo rimane il «Mastio», unica traccia monumentale dell'imponente apparato difensivo eretto dai Visconti a metà del XIV secolo.

Chi invece non volesse muoversi da Milano, potrà scegliere tra lo Sforzesco, nel cuore di parco Sempione, e gli ex caselli daziari di Porta Nuova, sede operativa dell’associazione «Castelli e ville» (piazza Clotilde 12, info: 02-65589231), dove sarà allestita per l’occasione una mostra fotografica di tutte le dimore storiche del circuito lombardo.

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