Nel mondo iperconnesso (e iperdistratto) capita di morire due volte. Come Paul Newman, attore morto il 26 settembre 2008 a Westport, in Connecticut, e morto di nuovo ieri. Su Twitter. I primi messaggi di cordoglio sono stati postati nella tarda serata di lunedì. Contenevano link a un articolo (vero) della Repubblica sulla morte dell'attore americano. Ma chi ha condiviso quel pezzo evidentemente non lo ha letto o quanto meno non ha letto la data. Come capita spesso, centinaia di utenti hanno condiviso la notizia - di nuovo, senza leggerla - e l'hashtag (il cancelletto, che sul social serve a identificare gli argomenti di cui si parla) #PaulNewman è entrato nella classifica dei topic più discussi.
Alcuni siti specializzati hanno cavalcato l'onda pubblicando articoli sulla morte dell'attore, come se fosse avvenuta davvero ieri. Il sito NewsCinema.it è uno di questi. Svelata la bufala in un primo momento in un tweet hanno spiegato "errore tecnico", poi hanno aggiornato il pezzo scrivendo che si trattava di un "piccolo esperimento" per "studiare il fenomeno" delle bufale.
Paul Newman, uno dei miti di Hollywood che hanno segnato la storia del cinema si è spento oggi 8 Agosto 2016 alle...https://t.co/HrZVbykmQe
— NewsCinema.it (@NewsCinemaIt) 9 agosto 2016
Come ricorda Il Post, un caso simile è successo a febbraio di quest'anno con il chitarrista Paco de Lucia. Lo spagnolo morì due anni fa, nel febbraio 2014, ma i social lo hanno resuscitato per poi farlo morire 24 mesi dopo. Non è chiaro cosa scateni l'ondata di cordoglio postuma.
A volte sono i siti che per attirare qualche click in più e aumentare gli introiti pubblicitari, ripubblicano notizie vecchie spacciandole per nuove. Ma capita anche che le morti siano inventate di sana pianta. Chiedete a Filed Castro, morto su Twitter decine di volte. Un record da medaglia d'oro.Ogni mattina, a Cuba, Fidel Castro si sveglia e sa che dovrà correre più veloce di Twitter per non morire.
— Valentina Di Leo (@dileovale) 6 marzo 2012
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