Yemen, Saleh promette un sistema parlamentare L'opposizione: "Troppo tardi"

Dopo settimane di protesta, il presidente apre a una riforma costituzionale che porti a una nuova legge elettorale, alla divisione dei poteri e alla formazione di un governo eletto dal parlamento. Per l'opposizione la proposta è insufficiente, ma i partiti la valuteranno comunque

Yemen, Saleh promette un sistema parlamentare 
L'opposizione: "Troppo tardi"

Sanaa - Dopo settimane di proteste antigovernative, il presidente dello Yemen, Ali Abdullah Saleh, prova a riconciliarsi con l'opposizione e promette entro l'anno una nuova costituzione per il Paese che introdurrà il sistema parlamentare e porterà a "un governo eletto dal parlamento che avrà il controllo del potere esecutivo nel Paese". Saleh ha chiesto alle opposizioni di formare un governo di unità nazionale che elabori una nuova legge elettorale e la nuova Carta che garantirà anche una divisione dei poteri legislativo ed esecutivo.

Proposta tardiva Il leader dell'opposizione Yassin Said Numan ha però detto che l'iniziativa di Saleh è arrivata troppo tardi ed è insufficiente. Inoltre, secondo Numan ciò che il presidente propone non
risponde alle richieste dei manifestanti "che vanno oltre e sono più grandi", ma assicura che i partiti discuteranno dell'offerta. Lo Yemen è una repubblica presidenziale, ma di fatto Saleh è al potere da 32 anni.

Le proteste vanno avanti ormai da qualche mese e questa è solo l'ultima apertura del presidente che per placare le tensioni aveva già annunciato l’intenzione di non candidarsi alle prossime elezioni in programma nel 2013.

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