Zampogna e tanto studio: ecco i De Calamus, il folk che viene dalla Ciociaria

La cantante Rachele Brancatisano è stata notata da un noto musicista che in questi giorni sta valutando un suo demo

Della Ciociaria conosciamo il buon pane, gli ottimi salumi e il Cesanese, uno dei rossi più importanti (e robusti) d'Italia. Ma in Ciociaria sono nati Nino Manfredi, Vittorio de Sica, quattro papi e Severino Gazzelloni, il più importante flautista italiano di sempre. La musica, quella vera, è un'arte che da queste parti conta sempre, soprattutto se ha il compito di spiegare un popolo. Ma per fortuna le cose stanno cambiando: è il cosidetto riflusso che musicalmente funziona sempre alla grande. C'è un posto, la valle di Comino una zona in provincia di Frosinone a ridosso dell'Appennino abruzzese, dove è tornata di moda la zampogna. E molto del merito spetta a un gruppo chiamato De Calamus. In tema di musica folk, ormai tutti,da tutte le parti d'Italia parlano della «pizzica», ci fanno film e dibattiti: loro no. Dieci musicisti che hanno deciso di votarsi alla filologia musicale nella maniera più rigorosa. C'è anche un video caricato su YouTube, digitate Decalamus, decimino di musica popolare, e sentirete che affiatamento, che energia.
Ma i De Calamus non sono soli nella ricerca. Una grossa mano gliela dà un organo scientifico composto da studiosi, docenti, ricercatori e musicisti. É il centro studi ricerche «At Calamus» che è suddiviso in due sezioni: la prima si occupa di ricerca etno-musicale e sperimentazione, la seconda di ricerca etno-demo-antropologica. Gli studiosi del centro ricerche, inoltre, hanno tenuto lezioni-concerto presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università «La Sapienza» di Roma. E' stata pubblicata una ricerca su «Canti e Culti della Valle di Comino» ed è stato realizzato un documentario storico-scientifico su questo strumento. Insomma, fanno le cose per bene.
«Trattiamo la zampogna «a chiave» e «zoppa» come patrimonio culturale della Ciociaria - ci racconta Massimo Antonelli dei De Calamus - attorno a questo strumento è nata poi l'idea di formare il gruppo». Il loro repertorio si basa essenzialmente sui classici rivisitati. «Abbiamo avuto riconoscimenti in molti Paesi - continua -. Siano stati ospiti del meeting delle etichette indipendenti e abbiamo avuto recentemente un grosso successo in un festival in Catalogna».
Non finisce qui.

Una delle voci del gruppo, Rachele Brancatisano, ha progetti paralleli che potrebbero far comodo al buon nome di un gruppo ormai importante non solo a livello locale. Rachele prossimamente si dedicherà alle cover del Quartetto Cetra.

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