Zimbabwe nel caos, Londra pronta a intervenire

Zimbabwe nel caos, Londra  pronta a intervenire

I militari inglesi stanno aggiornando i piani per l’evacuazione dei 22mila cittadini britannici dall’instabile Zimbabwe. Lo ha rivelato il Times di Londra proprio mentre la presidenza portoghese dell’Unione europea invitava il discusso presidente dello Zimbabwe, Robert Mugabe, al vertice con i Paesi africani che dovrebbe tenersi in dicembre. Il dittatore, che espropria le terre ai bianchi e affama il suo popolo, era stato dichiarato persona non grata sul territorio europeo.
Il governo di Londra si opporrà con forza alla decisione portoghese e nel frattempo prepara un nuovo piano di sgombero da attuare con un ponte aereo militare. Il quotidiano britannico scrive che «nello Zimbabwe vivono ancora fra le 17.500 e le 22.000 persone con passaporto britannico. Se sarà necessaria un’evacuazione potranno portare con sé i dipendenti, come è capitato nell’operazione di rimpatrio dal Libano» durante la guerra fra hezbollah e Israele dello scorso anno.
I piani attuali prevedono di organizzare convogli di britannici, che si spostano via terra verso il vicino Sud Africa. Gli inglesi dello Zimbabwe dovrebbero raggiungere la base militare dismessa di Artonvilla, nella provincia di Limpopo, dove c’è una pista di atterraggio. I soldati interverranno organizzando un ponte aereo con i propri velivoli. A causa della situazione sempre più instabile dello Zimbabwe i militari britannici hanno ricevuto l’ordine di aggiornare i piani e tenersi pronti.
Lo sgombero scatterebbe in caso di violenze diffuse, che colpiscano in particolar modo i cittadini inglesi. Il Foreign Office precisa che nello Zimbabwe non si è ancora arrivati a questo punto, ma sul suo sito precisa che nell’ex Rhodesia «l'attuale situazione è imprevedibile, mutevole e potrebbe deteriorarsi rapidamente, senza segnali d'avvertimento».
Venerdì si è saputo della morte di un ragazzino di 15 anni e di una guardia di sicurezza nell’assalto a un supermercato di Bulawayo, la seconda città del Paese. Uomini e donne volevano assaltare gli scaffali per accaparrarsi le ultime scorte di zucchero. Il governo ha imposto la diminuzione dei prezzi dei beni di prima necessità a metà giugno con il risultato che oggi non solo lo zucchero risulta irreperibile, ma scarseggiano anche pane, carne e benzina.
Giovedì il ministro degli Esteri di Lisbona, Joao Gomes Cravinho, ha annunciato che il summit Ue-Africa si terrà a dicembre e verrà invitato anche Mugabe. Peccato che nel 2002 l’Unione europea avesse dichiarato il dittatore persona non grata a causa delle elezioni truccate che avevano consolidato il suo potere. Il summit era bloccato da sette anni perché Londra e altri Paesi europei non voleva Mugabe.

In luglio, durante una visita in Sud Africa, il ministro degli Esteri Massimo D’Alema aveva aperto a Mugabe: «Dobbiamo superare l'impasse dello Zimbabwe che ha tenuto in scacco il vertice per molti anni, il summit va tenuto», dichiarava D’Alema.

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