"Sta negoziando con Putin sui territori ucraini". L'ultima bomba su Trump

Donald Trump, come parte del suo piano per porre fine alla guerra in Ucraina, starebbe negoziando con Vladimir Putin su quanto territorio ucraino Mosca avrebbe intenzione di mantenere sotto il suo controllo

"Sta negoziando con Putin sui territori ucraini". L'ultima bomba su Trump
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Negoziazioni in corso tra Donald Trump e Vladimir Putin. Come parte del suo piano per porre fine alla guerra in Ucraina, il candidato repubblicano alla presidenza Usa starebbe dialogando con il presidente russo in merito a quanto territorio ucraino Mosca dovrebbe mantenere sotto il proprio controllo. L'indiscrezione, se confermata, sarebbe clamorosa. Non si conoscono tuttavia dettagli in merito al formato in cui si starebbero svolgendo questi fantomatici negoziati né in quale fase si troverebbero. Non è dato sapere neppure di quali territori starebbero parlando Trump e Putin.

I negoziati tra Trump e Putin

La notizia è stata riportata dal sito Politico, che ha citato due esperti di sicurezza nazionale associati a Trump che hanno parlato in forma anonima. Pare che The Donald starebbe valutando un accordo in base al quale la Nato si impegnerebbe a non espandersi ulteriormente verso Est, in particolare in Ucraina e Georgia. Ad aprile, il Washington Post aveva riferito che il piano provvisorio di Trump prevedeva anche di fare pressione sull'Ucraina affinchè cedesse la Crimea e la regione del Donbass alla Russia. Commentando l'articolo di Politico, il capo dell'ufficio di presidenza ucraina, Andry Yermak, ha avvertito che Kiev non è disposta a compromessi con Mosca sui propri "valori e territori".

Politico ha inserito la risoluzione del conflitto in Ucraina nel più ampio piano di Trump sulla Nato. Gli interlocutori della testata hanno spiegato che difficilmente gli Stati Uniti durante una seconda presidenza Trump si ritireranno completamente dall'Alleanza atlantica, ma hanno anche sottolineato che i piani del possibile futuro presidente conservatore prevedono il passaggio a un "sistema a due livelli". Che significa? Che i Paesi che non raggiungeranno l'obiettivo di spesa del 2% del Pil non beneficeranno più della generosa spesa per la difesa e della garanzia di sicurezza degli Stati Uniti.

Potrebbe però trattarsi di una condizione che andrebbe a violare l'articolo 5 del Trattato Nord Atlantico, che garantisce la difesa collettiva in caso di attacco contro uno dei membri dell'Alleanza. Allo stesso tempo, secondo le fonti di Politico, gli Stati Uniti intendono mantenere un "ombrello nucleare" sull'Europa, lasciando la propria aviazione e le basi militari in Germania, Inghilterra e Turchia come pure le forze navali.

Gli Usa e la Nato

In cambio della continua partecipazione degli Stati Uniti all'Alleanza atlantica, Trump non solo si aspetterebbe che i Paesi europei aumentassero drasticamente la loro spesa militare (la sua principale lamentela quando era presidente), ma intraprenderebbe anche quello che un esperto di difesa a conoscenza del pensiero all'interno del circolo consultivo per la sicurezza nazionale del presidente, Dan Caldwell, descrive come un "radicale riorientamento" della stessa Nato.

Oltre all'ombrello nucleare sull'Europa, gli Usa continuerebbero a mantenere loro potenza aerea e le basi in Germania, Inghilterra e Turchia, nonché le loro forze navali. Nel frattempo, la maggior parte della fanteria, dei mezzi corazzati, della logistica e dell'artiglieria passerebbe dalle mani americane a quelle europee.

Il cambiamento che immaginano implicherebbe "una significativa e sostanziale riduzione del ruolo di sicurezza dell'America, un passo indietro invece di essere il principale fornitore di potere di combattimento in Europa, qualcuno che fornisce supporto solo in tempi di

crisi", ha affermato ancora Caldwell. Tra Nato, Europa, Russia e guerra in Ucraina, l'eventuale elezione di Trump come prossimo presidente degli Stati Uniti potrebbe insomma davvero cambiare molte carte in tavola.

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