Teheran prepara le truppe da mandare in Libano. Idf ancora all'attacco: raid sulle infrastrutture

Dopo la morte di Nasrallah cresce la tensione tra Israele e Iran. Teheran trasferisce in un luogo sicuro ayatollah Ali Khamenei e annuncia: manderemo truppe in Libano

Teheran prepara le truppe da mandare in Libano. Idf ancora all'attacco: raid sulle infrastrutture
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Le ultime vicende che stanno scuotendo il Libano, con le Forze di difesa israeliane (Idf) che hanno annunciato l'uccisione del leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, possono scatenare un effetto domino che chiama in causa lo stesso Iran, alleato del gruppo sciita nel mirino di Tel Aviv. La prova più evidente del fatto che Teheran sia in apprensione coinciderebbe con quanto riferito dall'agenzia Reuters, secondo cui la Guida suprema iraniana, l'ayatollah Ali Khamenei, sarebbe stata trasferita in un luogo sicuro all'interno del Paese. Non solo: pare che in tutta la nazione iraniana siano state adottate misure di sicurezza rafforzate, presumibilmente per prevenire eventuali raid nemici.

Non solo. Nei prossimi giorni l'Iran inizierà la registrazione per l'invio delle sue truppe in Libano. L'ayatollah iraniano Mohammad Hassan Akhtari, vicepresidente dell'Iran per gli affari internazionali, secondo quanto riporta l'emittente Usa Nbc news, è stato chiaro: "Con la registrazione pubblica, i funzionari concederanno sicuramente il permesso per lo spiegamento delle forze in Libano e sulle alture del Golan". "Possiamo inviare truppe in Libano per combattere contro Israele, proprio come abbiamo fatto nel 1981", ha concluso lo stesso Akhtari. Il bombardamento israeliano, però, ha compromesso anche le capacità dei pasdaran. Secondo quanto riportato dall'agenzia iraniana Irna, infatti, nell'attacco sarebbe rimasto ucciso anche il vice comandante delle operazioni dei Guardiani della Rivoluzione islamica, Abbas Nilforoushan.

Tel Aviv dal canto suo non da segni di marcia indieto nemmeno con la morte del leader Hezbollah. "Non è finita, Hezbollah ha altre capacità", ha affermato il portavoce delle forze militari israeliane, Daniel Hagari. Le forze israeliane, "al loro massimo stato di allerta giorno e notte", hanno inziato a prendere di mira altre infrastrutture chiave del Partito di Dio in Libano. "Non ci fermiamo. Continueremo fin quando non saranno stati raggiunti tutti gli obiettivi della guerra", ha dichiarato il ministro della Difesa, Yoav Gallant.

L'allerta dell'Iran

Per comprendere quanto il momento sia delicato va osservato il livello di apprensione che si resipira a Teheran. Ali Khamenei si troverebbe in un sito sicuro, monitorato e controllato. Le fonti hanno affermato che l'Iran è in costante contatto con Hezbollah e con altri gruppi regionali per definire i prossimi passi, o meglio, la risposta alle recenti mosse di Israele, che ha letteralmente decapitato il comando del gruppo filo iraniano con attacchi e raid mirati.

C'è un poi aspetto curioso da evidenziare: su Flightradar, si nota un velivolo partito da Teheran e diretto verso il Libano che, poco prima di entrare nel Paese alleato, è stato costretto a rientrare in patria. Il ministero dei Trasporti libanese ha intimato a un aereo iraniano di non entrare nel suo spazio aereo e che avrebbe usato "la forza" se l'aereo fosse atterrato. Il divieto arriva dopo che Israele ha avvertito del controllo sul traffico aereo dell'aeroporto di Beirut. Una fonte dello stesso ministero ha detto che non era chiaro cosa ci fosse sull'aereo. "La priorità è la vita delle persone", ha aggiunto la fonte.

Il consiglio di sicurezza nazionale

Il New York Times ha scritto che Ali Khamenei ha convocato una sessione d'emergenza del Consiglio supremo per la sicurezza nazionale dell'Iran presso la sua abitazione. I funzionari hanno spiegato che l'incontro sarebbe stato convocato in seguito agli attacchi israeliani al quartier generale di Hezbollah nel sud di Beirut. Il presidente iraniano Masoud Pezeshkian ha condannato gli attacchi definendoli un "flagrante crimine di guerra" che "ha rivelato ancora una volta la natura del terrorismo di stato di questo regime".

Ali Larijani, consigliere della Guida suprema dell'Iran, ha affermato che Israele "sta oltrepassando le linee rosse di Teheran e la situazione sta diventando seria". "Gli assassinii non risolveranno il problema di Israele... Con l'assassinio dei leader della resistenza, altri prenderanno il loro posto", ha aggiunto Larijani alla TV di stato iraniana.

Khamenei, nel frattempo, ha invitato i musulmani "a stare al fianco del popolo libanese e del fiero Hezbollah con qualsiasi mezzo e ad assisterli nell'affrontare il malvagio regime" di Israele. La Guida suprema ha detto che "il destino di questa regione sarà determinato dalle forze della resistenza, con Hezbollah in prima linea".

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