I veri nemici di Israele e degli ebrei

Una riflessione a seguito delle parole di Liliana Segre

I veri nemici di Israele e degli ebrei
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Gentile Direttore Feltri,
immagino che abbia visto l'inchiesta di Fanpage che documenta come in un circolo romano dei giovani di Fratelli d'Italia, ovvero Gioventù Nazionale, siano presenti soggetti che inneggiano al duce e al fascismo. Ragazzi e atti da cui Meloni e il partito hanno preso le distanze, condannando certi comportamenti in modo netto. Ora Liliana Segre usa parole molto gravi in riferimento al governo italiano. La signora dice, in sostanza e sempre in riferimento all'inchiesta sopracitata, che la destra nostrana si fa forte dell'ampio consenso ricevuto e aggiunge di temere di essere cacciata ancora dall'Italia in quanto ebrea.
Mi pare esagerato, ma lei cosa ne pensa?
Nicola Ferrari

Caro Nicola,
nutro rispetto e stima nei confronti della senatrice Liliana Segre, che deve essere considerata la testimonianza in carne ed ossa di quello che i nazisti hanno compiuto nel cuore dell'Europa mentre il mondo intero era distratto o forse semplicemente, complice e indifferente, non voleva vedere. Segre è la nostra memoria storica. È il nostro riferimento. Il racconto della sua esperienza mi ha commosso, incluso l'incontro con il marito, avvenuto su una spiaggia, dove la vista di quel marchio, quello che veniva impresso sui ristretti nei campi di concentramento, è stata inevitabile indossando entrambi soltanto il costume da bagno. Fu un riconoscersi nella sofferenza, un dolore indicibile, che non poteva essere espresso con le parole e che solamente chi lo aveva vissuto poteva comprendere.

Il mio rispetto quasi reverenziale nei riguardi della senatrice, tuttavia, non mi impedisce, per onestà intellettuale, di ammettere che ogni tanto la signora scade nell'ottuso pregiudizio di sinistra, adottando il punto di vista dei sedicenti democratici e deponendo la razionalità, che pure andrebbe preservata e adoperata. Quest'ultima, ad esempio, dovrebbe indurre la signora a valutare che non sono i partiti della destra italiana a scendere ogni settimana in piazza urlando violenti messaggi antisemiti, non sono i partiti della destra italiana a disegnare certi simboli mostruosi sui muri o a vergare frasi di istigazione all'odio del tipo: «A morte gli ebrei». Episodi di questo genere avvengono ormai da mesi, si sono intensificati giorno dopo giorno, a partire dal 7 ottobre scorso, quando i terroristi di Hamas hanno sequestrato, torturato, violentato ed ucciso migliaia di persone in un attacco diretto contro Israele e il suo popolo. E sono così frequenti in Italia come nel resto dell'Europa che siamo tornati a parlare di allarme antisemitismo.

L'odio verso gli ebrei si è riacceso e addirittura divampa. Ma chi ha lanciato il fiammifero e la benzina non è la destra, bensì la sinistra. Dunque, quello che vorrei spiegare alla onorevole Segre è che, se gli ebrei sul nostro suolo rischiano ancora di essere ghettizzati, discriminati, ammazzati, offesi, non è per colpa di quella destra che li tutela, ma di quella sinistra che, pur proclamandosi giusta e pacifista, contraria al linguaggio dell'odio, democratica, solidale, seguita a difendere regimi nazisti e partiti antisemiti, come quello di Hamas, che hanno come obiettivo, per statuto, l'annientamento degli ebrei. Liliana Segre conosce la storia, però appare miope quando si tratta di guardare in faccia il presente.

I partiti che guidano il Paese non si sono mai resi autori di condotte ambigue volte a emarginare gli ebrei né mai si sono resi complici di coloro che nelle piazze e sulle strade hanno sputato livore contro gli ebrei. Anzi, essi ne hanno preso le distanze, condannando certi episodi e mettendo in guardia la società intera dal rischio di un rigurgito antisemita. I partiti del centrodestra sono i difensori di Liliana Segre, la quale tuttavia non se ne rende conto, forse sentendosi maggiormente garantita da quelli che, sventolando bandiere arcobaleno, intonano cori antisemiti tra un Bella ciao e l'altro. Sono quelli ad essere senza vergogna e non il governo italiano, vorrei dire a Segre. Liliana dovrebbe temere l'eventuale avanzata della sinistra antisemita italiana e non un esecutivo guidato da Fratelli d'Italia.

Per quanto riguarda l'inchiesta di Fanpage, io la penso come Meloni: nel partito non c'è né ci potrà mai essere spazio per individui che non rispettano i valori della democrazia e le libertà. Quei giovani non sono che imbecilli, ignoranti della storia, vittime della loro debolezza e della loro stupidità. Hanno cercato tra loro coesione in atteggiamenti, parole e gesti che, pur goliardici, risultano gravi e intollerabili, tanto più quando si vorrebbe crescere sul terreno della politica.

Eppure sostenere che questo gruppetto di ragazzini idioti possa rappresentare il partito di Fratelli d'Italia e i suoi valori fondativi o che possa costituire un pericolo per il benessere degli ebrei italiani, beh, questo mi pare ancora più sciocco oltre che assolutamente pretestuoso.

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