Giacomo Bozzoli, spariti anche moglie e figlio. "Via almeno da 10 giorni"

La villa era chiusa, l'erba alta in giardino. Lo zio in rubrica registrato con un insulto

Giacomo Bozzoli, spariti anche moglie e figlio. "Via almeno da 10 giorni"
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I suoi quarant'anni intenderà festeggiarli nascosto, solo con moglie e figlio, chissà dove. E chissà con quale animo. Ma il 19 luglio è ancora lontano e la caccia all'uomo ha già varcato i confini nazionali. Di certo Giacomo Bozzoli - sparito dopo la condanna all'ergastolo per l'omicidio e la distruzione del cadavere di suo zio Mario nel forno della fonderia a Marcheno, nel Bresciano - ha lasciato casa con la sua famiglia già da tempo. Secondo i vicini il 39enne mancherebbe da almeno una decina di giorni. A confermarlo c'è lo scenario che si sono ritrovati davanti agli occhi i carabinieri lunedì sera quando sono arrivati a Soiano del Lago per dare seguito alla sentenza della Cassazione: l'erba alta in giardino e gli infissi sbarrati. Nel piccolo comune con meno di 2mila anime gli abitanti della zona riferiscono di non aver visto né lui né i familiari.

I Bozzoli si erano trasferiti sul Garda da qualche anno in «una villa molto bella, in una posizione invidiabile», ha raccontato all'Adnkronos il sindaco Alessandro Spaggiari. Quella stessa villa ora piantonata dai carabinieri. Eppure Giacomo, la moglie e il figlio di 8 anni non partecipavano alla vita sociale del paese, se ne stavano in disparte nella propria villa seguendo da vicino il percorso giudiziario che da quell'ottobre del 2015 accompagnava la vita dell'uomo. Spaggiari si dice certo di non aver addirittura mai visto «il viso di Giacomo Bozzoli, se non per le foto pubblicate sui giornali. A Soiano, dove conosco tutti, non ho mai incontrato né lui né la sua famiglia. Mai visti: né in chiesa, né al bar, né al ristorante». Folti capelli castani tirati indietro e un look sempre trendy: così si presenta Giacomo Bozzoli. Anche quando mette piede nell'aula del Tribunale di Brescia: il 9 dicembre del 2021 si veste elegante con una giacca doppiopetto; l'8 settembre del 2022, durante la 19esima udienza, indossa una polo blu di marca. Mai si sottrae ai flash dei fotografi: entra nel Palagiustizia sicuro di sé, con la faccia pulita e i faldoni d'inchiesta sottobraccio. E si professa sempre innocente. Ma emerge il profilo di un violento: nel 2016 viene condannato per minacce e violenza verso tre debitori. Inoltre, secondo la vedova Bozzoli il marito aveva paura del nipote. E la sua ex fidanzata rivela che Giacomo le aveva già confessato un presunto piano per uccidere lo zio. Per il 39enne tutte falsità. Eppure, sul suo cellulare il numero di Mario era memorizzato alla voce «merda».

Ora in molti già lo immaginano in fuga camuffato e irriconoscibile, come l'antieroe di un thriller. Ma come ha fatto un uomo accusato di omicidio e distruzione di cadavere a far perdere le proprie tracce? Resta un giallo.

Nei suoi confronti non erano mai state emesse misure cautelari e lui ha trascorso questi nove anni da uomo libero, perché non c'era il rischio di inquinamento delle prove né gli inquirenti avevano ravvisato il pericolo di fuga. Quella fuga che ormai tutti danno per certa.

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