"Il mio difetto è quello di non avere difetti"

L'autoindulgenza dei personaggi celebri nelle interviste

"Il mio difetto è quello di non avere difetti"
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Sono molto di moda le interviste, anzi le intervistone in cui persone famose cioè personaggi fanno il bilancio della propria vita e raccontano successi e fallimenti, amori e tradimenti. Da qualche tempo i giornali ne sono pieni. Piacciono, queste intervistone, lo si vede dalla loro longevità sui siti internet. Tutto bene, quindi. Sono interessanti e spesso divertenti.

Ecco, leggendo queste interviste balza all'occhio una caratteristica di tutti noi contemporanei. È scomparso quello che i cattolici chiamavano «esame di coscienza» e i laici «autocritica». Facendo il bilancio della propria vita, non c'è praticamente nessuno che riconosca di aver commesso del male, di aver compiuto una qualche disonestà, di aver tradito la fiducia di un amico, di aver fatto qualche sgambetto a qualcuno per fare carriera. Fanno venire in mente una battuta di Adriano Celentano (mi pare in Bluff Storia di truffe e imbroglioni, film del 1976): «Il mio unico pregio è che non ho difetti».

È diventato un intercalare immancabile nelle interviste dei personaggi noti così come nei discorsi della gente comune. Oh, certo tutti dicono di avere difetti, anzi lo ammettono, che è più che un dire, è un confessare. Provo a riportare alcuni di questi mea culpa, andando a memoria, ma di certo ce ne sono molti altri dello stesso tenore.

«Il mio difetto? È che sono troppo onesto». «Il mio difetto? Dico sempre la verità». «Il mio difetto? Dico sempre quello che penso». «Il mio difetto? Non guardo in faccia a nessuno». «Sono troppo buono». «Sono troppo onesto». «Non scendo a compromessi». «Non chiedo mai niente per me». «Sa perché non ho fatto carriera? Per colpa mia, perché non ho mai voluto farmi raccomandare».

Si potrebbe andare avanti a lungo. Finite le confessioni dal prete, in crisi perfino la psicanalisi che perlomeno ti costringeva a metterti in discussione (si fa prima con le pillole), siamo diventati tutti immacolate concezioni, esseri umani senza peccato originale, incapaci di sbagliare e ancor meno di peccare.

Quando invece è così liberatorio poter dire «ho

sbagliato» o «mi sono comportato male» senza aggiungere un «ma» che è la premessa di un'autogiustificazione. Oltretutto, quando in una discussione dici all'altro «Hai completamente ragione tu», riesci perfino a metterlo a tacere.

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