"Affronto personale". Ira Crosetto sulla Nato dopo lo schiaffo di Stoltenberg all'Italia

Il ministro italiano della Difesa Guido Crosetto è deluso e infuriato per la decisione presa dal segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, che ha affidato alla Spagna il nuovo ruolo di inviato per il Fronte Sud

"Affronto personale". Ira Crosetto sulla Nato dopo lo schiaffo di Stoltenberg all'Italia
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"Gli ho scritto un messaggio durissimo. Mi ha fatto infuriare. Lo considero quasi un affronto personale". Guido Crosetto è deluso ma allo stesso tempo infuriato per la decisione presa dal segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, che ha affidato alla Spagna il nuovo ruolo di inviato per il Fronte Sud. La settimana scorsa, durante il vertice Nato, Giorgia Meloni aveva infatti pubblicamente dichiarato che l'Italia avrebbe presentato la propria candidatura, mentre il vicepremier e ministro agli Affari Esteri Antonio Tajani aveva lasciato intendere che Roma avesse buone possibilità di vedere un proprio candidato ricoprire un ruolo strategico per Roma. Alla fine è arrivata una doccia fredda che nessuno si aspettava. Stoltenberg ha puntato sul diplomatico spagnolo Javier Colomina.

L'irritazione di Crosetto

Il risultato dell'intera vicenda è che ci sarà un funzionario spagnolo e non italiano - come era invece apparso evidente nei giorni del vertice Nato - a ricoprire il ruolo di rappresentante speciale dell'Alleanza Atlantica per il fronte sud. Il governo italiano non si aspettava una mossa del genere, come ha spiegato Crosetto nel corso di una lunga intervista rilasciata al quotidiano La Stampa.

"Stoltenberg? Mi ha fatto infuriare, ci saranno conseguenze sul piano dei rapporti personali. Il suo è stato il tradimento di un principio: era l’Italia a essersi battuta per introdurre il ruolo di inviato per il Fronte Sud", ha dichiarato il ministro, che ha ricordato come al summit di Washington 32 leader dessero ragione a Roma. "Tra vent’anni i due miliardi e mezzo di persone in Africa saranno il principale problema dell’Alleanza atlantica perché diventeranno un esercito nelle mani di quei Paesi che hanno già iniziato a occupare il continente in questi anni: Russia e Cina", ha proseguito Crosetto.

Lo stesso Crosetto ha svelato che il segretario generale della Nato non voleva nominare un rappresentante a sud. "Ha dovuto metterlo nella risoluzione perché lo voleva l'Italia e così si è vendicato dando il ruolo a uno spagnolo, un funzionario spagnolo che fa già un altro lavoro, di fatto svuotando l'obiettivo politico da noi perseguito e approvato al vertice Nato: lo trovo pessimo come comportamento. Ha concluso i suoi 9 anni alla guida della Nato nel modo peggiore", ha rincarato la dose il ministro.

La delusione del governo italiano

L'Italia, ha quindi chiarito Crosetto, "ha un problema, oggi, con Stoltenberg" perché "è lui l'unico responsabile" di quanto accaduto. "Ha scelto la persona per quel ruolo, basandosi su criteri opachi e logiche burocratiche interne, senza consultarsi con gli alleati, forse perché guidato da logiche di appartenenza politica, venendo meno alla prima delle sue responsabilità: essere super partes", ha affermato il ministro italiano.

Stoltenberg nella bufera, dunque. Anche perché il caso Colomina non sarebbe l'unica vicenda opaca. "Ultimamente, da parte sua, ho assistito a una serie di promozioni, nuovi incarichi, uffici e responsabilità, tutti arrivati a pochi mesi dalla scadenza del mandato.

Sembra la sfilata dei nobili della scaletta, quella schiera di conti e marchesi nominati in Italia quando il Regno dei Savoia era agli sgoccioli. Un esempio del peggior nepotismo", ha concluso Crosetto.

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