L'Italia punta alla regia del "fronte Sud" in Ue. Il commissario ad hoc? "Solo se ha veri poteri"

Fonti di governo: "La partita dell'inviato Nato è ancora aperta". La casella del Mediterraneo

L'Italia punta alla regia del "fronte Sud" in Ue. Il commissario ad hoc? "Solo se ha veri poteri"
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«La partita per il rappresentante Nato sul fianco Sud non è perduta. Il commissario Ue per il Mediterraneo, che sembra ritagliato sul piano Mattei, va ancora definito come autonomia e budget, ma l'Italia punta a posizioni di maggiore peso» spiega al Giornale una fonte autorevole che conosce i delicati dossier.

Il fronte meridionale dal Nord Africa al Sahel, allargato al Vicino Oriente in guerra, è una spina nel fianco a lungo sottovalutata, nonostante l'impatto migratorio, i conflitti e le potenzialità economiche ed energetiche. Il governo italiano è irritato con il segretario della Nato uscente, Jens Stoltenberg, che ha nominato un rappresentante «ad personam» per il fronte Sud, lo spagnolo Javier Colomina, già inserito nell'organigramma dell'Alleanza con altri incarichi. Una nomina di basso livello, che ha sollevato «sorpresa e disappunto» per la tempistica, come ha scritto in una lettera a Stoltenberg l'ambasciatore presso la Nato, Marco Peronaci.

«Saremmo stati più contenti se non ci fosse stato questo passaggio, ma la partita non è perduta - spiega la fonte - Anzi rimane aperta con l'arrivo del nuovo segretario della Nato, Mark Rutte». Il rapporto fra la premier, Giorgia Meloni e Rutte è ottimo e lo dimostra la gestione congiunta del memorandum d'intesa europeo con la Tunisia. «Il nuovo segretario può tranquillamente nominare un suo rappresentante speciale per il fianco Sud, decidendo i contorni d'azione. E l'Italia si è candidata pensando ad una nomina di importante rilievo. La scelta attuale è stata assorbita in una posizione, da funzionario, già esistente senza farne una figura ad hoc» osserva la fonte qualificata del Giornale.

A livello europeo, la parte del discorso programmatico di Ursula von der Leyen del 18 luglio, sembra ritagliato ad hoc sul piano Mattei. La premier Meloni nell'intervista al Corriere di ieri, parlando della presidente confermata della Commissione europe, evidenziava: «Ha detto cose che ci trovano d'accordo, in particolare sull'immigrazione, confermando il cambio di passo impresso soprattutto grazie al lavoro italiano».

Una delle novità di Ursula II è l'idea di nominare «un commissario per il Mediterraneo che si concentrerà su investimenti e partenariati, stabilità economica, creazione di posti di lavoro, energia, sicurezza, migrazione e altri settori di interesse reciproco, nel rispetto dei nostri valori e principi». La fonte del Giornale conferma che sembra «che sembra ritagliato per il piano Mattei, ma vanno capite le competenze ed il budget. Se non ha un suo budget autonomo stiamo parlando di un peso completamente diverso». La fetta più grossa sono i 300 miliardi di euro del Global Gateway, fino al 2027, che è fuori portata del nuovo commissario, ma saranno fondamentali, come ha confermato Ursula II: «Abbiamo bisogno di nuovo slancio nel nostro partenariato reciproco con l'Africa in vista del prossimo vertice UE-Unione africana del 2025». Un altro limite potrebbe essere «la stretta collaborazione» della figura Ue per il Mediterraneo, già annunciata, con l'Alto commissario per la politica Estera, la lituana Kaja Kallas.

«La decisione di creare un responsabile per il Mediterraneo va nella direzione indicata da noi - ha dichiarato il ministro degli Eseri, Antonio Tajani - per impedire una visione troppa nordica delle politiche europee». La vera partita, che Meloni gestisce in prima persona, riguarda «la vicepresidenza, vedremo se sarà ancora esecutiva, e un commissario di peso.

Posizioni ancora oggetto di negoziato, che potrebbe estendersi per gran parte dell'estate». I 26 nuovi Commissari Ue dovranno venire proposti dagli Stati membri e poi votati dal Parlamento per l'insediamento del primo dicembre.

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