Scintille Lega-Fi sul sì a Ursula. "Imbarazzante", "Voi puerili"

Il partito di Salvini attacca Tajani: "Avete votato con il Pd per una poltrona". La replica del ministro: "Sarete ininfluenti"

Scintille Lega-Fi sul sì a Ursula. "Imbarazzante", "Voi puerili"
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A distanza di quattro giorni dalla rielezione di Ursula Von der Leyen a presidente della Commissione europea non si placano le polemiche che ora investono il centrodestra in un accesso confronto Lega-Forza Italia. Ieri il vicepremier Antonio Tajani ha dichiarato che un'altra maggioranza in Ue «ha eletto i vicepresidenti di Metsola. Sono stati eletti i vicepresidenti dei conservatori e, senza polemica, non sono stati eletti i vicepresidenti dei Patrioti che ancora una volta si dimostrano ininfluenti, il problema è che anche i Patrioti italiani rischiano di essere ininfluenti all'interno dei patrioti europei». A stretto giro è arrivata la replica della Lega: «votare con la Schlein per una poltrona è imbarazzante» aggiungendo «meglio senza vicepresidenti che con Verdi e sinistre».

Tajani ha poi controreplicato: «Abbiamo sempre detto che avremmo votato per Von der Leyen, la nostra è stata una scelta coerente» precisando «c'è chi dice che abbiamo votato come Schlein e i Verdi, potrei rispondere che chi ha votato no ha votato come Salis e Conte, ma sarebbe puerile». Fonti di Forza Italia fanno notare che il programma della von der Leyen ha l'impronta del Ppe e su molti punti è perciò molto vicino al programma del governo italiano.

Intanto la descrizione di un'Italia isolata a causa del voto contrario a Ursula Von der Leyen da parte di Fratelli d'Italia si scontra con la realtà dei fatti. Domani infatti Giorgia Meloni incontrerà a Roma il neo eletto presidente del Consiglio europeo, il portoghese António Costa. Nonostante l'Italia in Consiglio europeo avesse votato contro la sua nomina Costa aveva dichiarato: «Lavorerò a stretto contatto con Giorgia Meloni, così come con gli altri 26 leader dell'Ue». Sta avvenendo proprio così come testimonia l'incontro di domani che è importante per varie motivazioni. Anzitutto la tempistica a pochi giorni dal voto all'Europarlamento che ha rieletto Ursula Von der Leyen presidente della Commissione Ue e che concretizza la volontà delle istituzioni europee di lanciare un preciso messaggio politico: non si può escludere l'Italia. In secondo luogo perché Costa presiede il vero centro di potete dell'Ue: il Consiglio europeo.

Al centro dell'incontro con Costa ci saranno i principali dossier affrontati dal Consiglio Ue nei prossimi mesi a partire dalle questioni economiche che interessano l'Italia. È inevitabile però che le nomine dei commissari europei con il portafoglio che spetterà all'Italia saranno il tema più discusso. Giorgia Meloni rivendica il no di Fdi a Ursula: «Penso di avere fatto una scelta di coerenza, non sulle mie posizioni, ma rispetto alle Europee. Ritorsioni? É una lettura surreale» dice al Corriere della sera. Sulla possibile scelta di Raffaele Fitto, dice: «Io non parlo del nome, ma della delega. La nostra priorità sono le deleghe di carattere economico, industria, competitività, coesione che ci consentono di aiutare l'Italia e l'Europa».

Nel mentre gli equilibri nella maggioranza europea sono in movimento come spiega il capogruppo di Forza Italia al Parlamento Ue Fulvio Martusciello «sta montando la rabbia dei parlamentari del Ppe dopo il mancato voto dei Verdi a Ursula Von der Leyen».

«Gli ambientalisti, infatti - aggiunge Martusciello - avevano promesso di votarla in cambio di molte poltrone nelle commissioni parlamentari e invece non lo hanno fatto ed ora pretendono ugualmente che martedì i loro europarlamentari vengano eletti». Non rimane che prendere atto che in futuro, come spiega il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli: «il dialogo Ppe-Ecr è in prospettiva irreversibile».

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