Incendio in una cella di San Vittore: 18enne morto carbonizzato

Secondo una prima ricostruzione, la vittima e un altro detenuto avrebbero appiccato il fuoco. Uilpa: “Crisi senza precedenti del sistema penitenziario”

Incendio in una cella di San Vittore: 18enne morto carbonizzato
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Tragedia nel carcere di San Vittore, a Milano. Nella notte tra giovedì 5 e venerdì 6 settembre un detenuto di 18 anni è morto carbonizzato in seguito a un incendio divampato nella cella nel quale era insieme con un altro detenuto. Secondo quanto riportato dal sindacato di polizia penitenziaria Uilpa, la vittima è un detenuto di origini egiziane. Il rogo sarebbe stato appiccato dal 18enne e dal compagno di cella“come avviene con assidua frequenza”, la sottolineatura del segretario generale Gennarino De Fazio.

Non si può parlare di suicidio, ha proseguito, ma si tratta di “un’altra morte che si aggiunge ai 70 detenuti e ai 7 agenti che si sono tolti la vita dall’inizio dell’anno in quello che sempre più appare come un bollettino di guerra”. De Fazio ha aggiunto che quanto accaduto a San Vittore “mette ancora una volta a nudo la crisi senza precedenti del sistema penitenziario e se le conseguenze non sono state ancora più gravi lo si deve solo al pronto e professionale intervento della Polizia penitenziaria che, depauperata negli organici, stremata nelle forze e mortificata nell’orgoglio è intervenuta mettendo in salvo il secondo recluso e impedendo che le fiamme si propagassero al resto del carcere”.

Il segretario Uilpa ha rimarcato che San Vittore ospita 1.100 detenuti a fronte di 445 posti disponibili: un sovraffollamento del 247 per cento, mentre sono appena 580 gli appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria rispetto a un fabbisogno di almeno 700 persone. Il sindacato di polizia penitenziaria ha invocato l’intervento del governo, ribadendo la necessità di deflazionare la densità detentiva e di potenziare il Corpo di polizia penitenziaria, senza dimenticare l’assistenza sanitaria-psichiatrica e la sicurezza delle strutture: “Va riorganizzato l’intero sistema. Altrimenti, nostro malgrado, con necrologi quotidiani continueremo a contare le morti che non possono non avere dei responsabili, non solo morali”.

Ricordiamo che lo

scorso maggio a San Vittore si verificò un episodio simile ma fortunatamente senza vittime: un gruppo di detenuti diede fuoco a un materasso per creare scompiglio all’interno della Casa circondariale, bilancio di quattro intossicati.

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