A fuoco materasso in una cella: 4 intossicati a San Vittore

Nuovo incendio in un carcere lombardo: a San Vittore sono state appiccate le fiamme ai materassi. Il sindacato di polizia: "È ora di mettere fine a rivolte"

A fuoco materasso in una cella: 4 intossicati a San Vittore
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Ancora un incendio doloso in un carcere italiano. Stavolta è un materasso in una cella della casa circondariale di San Vittore a "prendere fuoco". Anche se sarebbe più corretto dire che al materasso è stato dato fuoco. Una pratica sempre più comune tra i detenuti per creare scompiglio e un diversivo all'interno delle strutture, magari riuscendo anche a rendere inagibili alcune sue parti, come spesso accade. Ma non stavolta, perché i vigili del fuoco sono intervenuti rapidamente spegnendo le fiamme, che non hanno arrecato danni significativi.

Il bilancio parla comunque di quattro detenuti intossicati, probabilmente quelli che si trovavano all'interno della cella o in quelle adiacenti. Non è stato specificato ma, comunque, nessuno di loro versa in gravi condizioni e i sanitari del 118 che sono arrivati in loco insieme ai vigili del fuoco si sono limitati a un controllo in loco, senza rendere necessario il trasferimento in ospedale. Anche l'intervento dei vigili del fuoco si è rivelato abbastanza semplice e senza particolari criticità. Dopo aver domato le fiamme, infatti, sono stati ventilati gli ambienti e il tutto è durato circa due ore.

I gruppi di antagonisti hanno fatto partire il tam tam quando, dall'interno del carcere, hanno iniziato a sollevarsi le solite grida che accompagnano di solito le manifestazioni dei detenuti. A quel punto qualcuno di loro si è recato sotto le mura del penitenziario "per esprimere solidarietà alla rabbia dei detenuti", si legge nei loro comunicati. Che si concludono con il solito slogan: "Sempre contro ogni galera, ne vogliamo solo macerie". Solo poche settimane fa, scene simili si erano registrate nel carcere minorile Beccaria, sempre di Milano, dove oltre a incendiare i materassi, i detenuti avevano anche tentato una sorta di sommossa, approfittando del clima all'interno della struttura, in quei giorni al centro delle cronache per le violenze.

"È ora di mettere fine a rivolte, mini-rivolte, violenze, resistenze, ingiurie, atti intimidatori che nel primo quadrimestre dell'anno negli istituti lombardi ha raggiunto un numero altissimo: 6 manifestazioni di protesta collettiva e 225 aggressioni a personale", è lo sfogo di Aldo Di Giacomo, segretario generale del Spp, al

quotidiano il Giorno, sottolineando anche che questi "sono numeri che fanno aumentare di circa il 60% solo il numero di atti violenti registrati sempre nelle carceri lombarde complessivamente in tutto il 2023".

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