Attenti a quei 2 A Remco la crono Tadej resta giallo

Pogacar concede 12'' a Evenepoel ma guadagna su tutti gli altri

Remco Evenepoel
Remco Evenepoel
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Attenti a quei due, ma pure agli altri. I due hanno almeno un motivo per essere contenti: Remco Evenepoel perché vince la prima tappa al Tour, Tadej Pogacar perché perde di soli 12 e si tiene stretta la maglia gialla che il ragazzino belga pensava di soffiargli proprio ieri.

Come dicevamo Pogacar concede al fenomeno belga pochi spiccioli e guadagna su tutti gli altri. A cominciare da Vingegaard, che prova a contenere il distacco, ma dopo un buon inizio poi finisce per andare in debito di ossigeno. E così, anche ieri, imbarca tempo, come del resto Roglic, che in verità ieri mattina sperava di dare inizio alla sua rimonta, ma così non è.

Dalla prima verifica in Borgogna, esce un verdetto che non ha nulla di sorprendente: il favorito d'obbligo (e lo sarà anche ai Giochi di Parigi) è l'iridato della specialità, il quale gioca benissimo il suo jolly, andando più forte dei rivali in salita e nel tratto finale di pianura. Così completa la sua collezione di tappe nei tre Grandi Giri. L'unico momento di indecisione, ce l'ha a due chilometri e mezzo dal traguardo, quando il belga rallenta e saltella sulla bici perché ha la chiara impressione di aver forato. È solo una suggestione.

«Aver vinto anche al Tour è il massimo che ci possa essere dice Remco -. La classifica? Pogacar è inarrivabile, ma io vado avanti giorno per giorno con fiducia», il pensiero di Evenepoel.

È solo trascorsa una settimana e il Tour è già ben definito. La maglia e le carte le dà Pogacar, che ora però deve fare attenzione non solo al belga che non ha nulla da perdere, ma visto che Roglic e Vingegaard sono già lontani, possono godere di simpatie e alleanze trasversali per mettere nel sacco il numero uno del ciclismo mondiale.

In ogni caso Pogacar è in formato Leonardo Di Caprio: prova a pendermi! Sembra dire. E la sua posizione è anche rassicurata da una squadra super e due aiutanti di livello che di nome fanno Ayuso e Almeida piazzati al quinto e al sesto posto della generale. Agli altri non resta che correre per il piazzamento nei dieci, da dove esce Ciccone, o magari provare a fare qualche dispetto. Ci sta.

Ci sta anche lo show di Julien Bernard (gli costerà una multa di

200 franchi e scuse pubbliche), figlio d'arte, francese di Borgogna: trasforma la sua crono in una passerella fra due ali di tifosi, fermandosi per baciare moglie e figlio. Per loro Julien è di gran lunga meglio di Pogacar.

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