
Per scoprire l'identità del prossimo Milan bisogna portare pazienza col rischio di perdere qualche treno. Ci sono infatti tempi piuttosto lunghi che mal si addicono alle vicende calcistiche dove ogni giorno trascorso senza decisioni prese è un giorno perso tra cento rivoli e mille indiscrezioni. La nuova vita del Milan è cominciata di recente durante il viaggio a Dubai dell'ad Furlani che ha tessuto rapporti per rendere ancora più consistente il fatturato già elevatissimo (440 milioni) attraverso nuovi accordi commerciali sottoscritti nell'occasione. Ma questo interessa il fronte contabile, non proprio quello del mondo Milan che vive invece legato ai risultati del team e alle future scelte per scolpire meglio la nuova identità dell'area tecnica. Sulla scelta del ds ci sono - così sembra - delle accelerazioni (incontro ieri con uno dei candidati, Fabio Paratici) che dovrebbero portare a un annuncio entro Pasqua mentre tra domani e dopo, dovrebbe ripresentarsi a Milanello Zlatan Ibrahimovic reduce da una complicata influenza e che ha fatto molto parlare per il suo silenzio assordante seguito al viaggio di Furlani negli Usa a discutere con Cardinale e il management di RedBird sul futuro del club.
A furia di occuparsi del domani, si finisce però col trascurare il presente che invece può avere grande influenza sui conti e sui piani industriali della futura stagione. Sergio Conceiçao continua a lamentarsi - specie quando parla con cronisti portoghesi - per le ripetute indiscrezioni giornalistiche sulla panchina rossonera ma forse è il caso che si concentri più sui prossimi impegni decisivi del Milan che passeranno attraverso la sfida di Napoli e in particolare la prima semifinale di coppa Italia con l'Inter di mercoledì 2 aprile. È qui che il tecnico, con il tempo pieno a disposizione, deve dimostrare d'aver raggiunto una definita identità calcistica e con quella provare a ribaltare la contabilità degli scontri che contano, finora rimasta in grave deficit (vinto solo il derby d'andata, perso con Juve, Napoli, Atalanta, Fiorentina e Bologna). Tra domenica e mercoledì sarà utile scegliere la giusta rotazione tenendo conto delle energie spese, durante la sosta per nazionali, dai diversi esponenti partiti per i rispettivi ritiri.
Maignan, protagonista dei rigori con la Francia, è tornato carico, non si può dire lo stesso di Theo Hernandez che ha invece sbagliato il penalty (e nel Milan è stato declassato da questo incarico dopo il famoso errore di Firenze). I due, tra l'altro, sono quelli con il rinnovo di contratto in discussione: per il portiere è quasi fatta, per Theo invece è da decifrare lo stato della trattativa.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.