La Spagna dei «separatisti» resta tabù per la Germania

Nei quarti un basco e un catalano puniscono i tedeschi che cedono nei supplementari e reclamano un rigore

La Spagna dei «separatisti» resta tabù per la Germania
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Un catalano di Terrassa e un basco di Pamplona hanno ricordato alla Germania che la tradizione calcistica ha un suo valore. Un catalano e un basco, figli delle regioni più indipendentiste e lontane da Madrid. Ogni tanto il caso ha le sue ragioni. Ancora una volta i tedeschi hanno visto rosso davanti alle Furie rosse, una storia che si ripete da 36 anni. Non vincete mai, ripeterà il cuore del tifo spagnolo. Però va detto che la cometa della sfida e i ghiribizzi del pallone hanno deciso per la squadra migliore, che potrebbe arrivare alla finale seppur con gran sudare.

Nell'ultimo spicciolo di supplementari decide, il quarto di finale simil-finale, il gol di Mikel Merino Zazon, basco di Pamplona entrato al posto di Williams, uno degli assaltatori spagnoli di lusso. E, come dice la cronaca dei marcatori, questa partita ha mandato alla gloria tutti gli uomini subentrati. Errore dei tecnici o capacità di ribaltare la partita con le scelte? A ciascuno il suo. E così la Spagna ha tirato fuori, dal mazzo dei ragazzi terribili, Dani Olmo, significativo numero 10 sulla maglia, entrato al posto di Pedri, a inizio partita, per un fallaccio impunito di Toni Kroos. Che poteva uscire dopo sei minuti per un doppio fallo meritevole cartellini gialli ed espulsione. Ma l'arbitro Taylor, uno dei personaggi in negativo del match per le troppe valutazioni discutibili (sul finale ha ignorato un mani in area di Cuccurella), ha lasciato correre e Kroos ha giocato fino in fondo l'ultimo match della sua storia. Dani Olmo catalano di Terrassa, il tedesco di Spagna o lo spagnolo di Germania, visto che gioca nel Lipsia, è stato l'uomo del match: dapprima realizzando il gol, al minuto 51 (tiro da fuori) che ha indirizzato la sfida fino allora immersa nel grigiore. Eppoi ecco il fiocco del successo con l'assist per Merino. Sfolgorante Dani Olmo, assetata di successo il resto della squadra.

Germania invece tradita da errori di mira di Havertz, dalle sfortunate conclusioni di Fullkrug (un palo), e dal chiaro-scuro di Musiala. Mentre Wirtz, l'altro ragazzo prodigio, è entrato, ha messo intuizione e cocciutaggine e, con un destro al volo, ha risollevato l'animo tedesco ad un soffio dal fischio finale. Ma è stata solo un'illusione.

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